Un etto d’amore (Lascio?) – Luca Gamberini

di Luca Gamberini
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Questa playlist è un condensato del mio credo musicale.
Storia e contemporaneità. Ci sono l’indie e la trap, il rock e la classica, cantautorato e moderno.

Certamente c’è tanta Bologna, la mia città: Lucio Dalla e Lo Stato Sociale, Cremonini e Carboni: ci sono i sogni di evasione e il mare della riviera romagnola, sfondo di tante estati, di amori e di primi baci, discoteche e code in autostrada; c’è il bisogno di poesia in forma cantata attraverso sonorità di una categoria ormai internazionale come quella di Cremonini, ma partita e iniziata sotto i portici da una vespa che corre per i colli bolognesi.

Poi c’è forse il mio faro interiore: Lucio, che partendo da Berlino si chiede cosa ne sarà del domani, su che cosa metteremo le mani, che forse è la domanda che tutti ci facciamo ma non osiamo ammetterlo. E poi Lodo Guenzi e lo Stato Sociale che sono l’espressione più autentica della bolognesità libera e anticonformista, impegnata e insieme libera, e forse sono proprio loro una delle miei principali fonti di ispirazioni musicali.
E poi arriva l’onda anomala della trap ribelle e fuori luogo il discusso Sfera Ebbasta, racconto del disagio da tutti vissuto – magari in forme diverse – ma spesso taciuto e che poi diventa musica, o perché no poesia.

Poi ancora l’indie di Calcutta che racconta del contemporaneo affiancando il Frosinone in Serie A e Papa Francesco, specchio di una società dove i piani non tanto si ribaltano quanto si intersecano, espressione di un canto informale e libero, caotico e passionale, come Gazzelle e la voglia chiara e palese di fare l’amore e divertirsi, geniale e rivoluzionario nella sua forza di raccontarlo senza giri di parole.

E infine i grandi maestri: Mozart e i Rolling Stones. L’eleganza e la tradizione, un vago senso di ricerca di divino, mistico, sognante e onirico, il rapporto continuo e costante con la morte, con la fine come compagna di viaggio e insieme la forza dirompente del rock più ribelle della storia della musica, con quella che è forse una bandiera di quella musica impertinente ma stilisticamente inappuntabile.
Come vorrei fosse la mia poesia, stilisticamente curata, ma ribelle, sprezzante nel rompere le regole per farne di nuove, mescolanza di tradizione e innovazione, magari sbagliando qualcosa, qualche nota o qualche accordo, ma alla ricerca di sonorità nuove, di nuove forme comunicative per raccontare quello che ciascuno di noi vive, ogni giorno, senza andare verso le grandi verità, ma ispirandosi alla strada, al quotidiano, senza mai dimenticarsi la dimensione romantica, sognante, rivoluzionaria.

Editore: Ensemble Edizioni

Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/user/snp5dezur5a7yht9mjmyn6fkk/playlist/5CVDmkrB6NTPvT8zPyjSD3?si=KeBxV0TgQs-z_zoOhloSFQ

La playlist scelta direttamente da Luca Gamberini per il suo “Un etto d’amore (lascio?)”
  1. Frosinone – Calcutta
  2. Amore ai tempi dell’Ikea – Lo Stato Sociale
  3. Mademoiselle – Sfera Ebbasta
  4. Sopra – Gazzelle
  5. Requiem in D minor, K. 626: 2. Kyrie – Wolfgang Amadeus Mozart
  6. San Siro – Franco126
  7. Brown Sugar – The Rolling Stones
  8. Futura – Lucio Dalla
  9. Poetica – Cesare Cremonini
  10. Mare mare – Luca Carboni