di Camilla Pasteris
Avete mai notato che sulle magliette per bambini ci sono (spesso) parole connesse all’essere coraggioso, alle avventure, alla forza, ai supereroi, mentre su quelle per le bambine ci sono (spesso) concetti legati all’essere carine, dolci, vezzose, piene di fiori arcobaleni ed unicorni?
Per quanto, lo ammetto, io impazzisca per fiori, arcobaleni, unicorni (e soprattutto per il colore rosa… e i glitter..) mi sono sempre chiesta perché questo mondo non possa essere connesso a concetti come l’audacia, la prodezza e la temerarietà. Aggiungiamoci anche la bravura e l’intelligenza.
Viviamo in una società che cerca di inculcarci sempre gli stessi stereotipi? Molto probabile.
Qualcosa è cambiato in questi anni? Sicuramente qualcosa è già stato fatto: basta notare il testo di Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia del 1988, dove le donne sono “dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate” e invece Bella così di Chadia Rodriguez e Federica Carta di quest’anno, dove viene raccontata la difficoltà di essere donna e la lotta contro l’essere sempre perfette “con i capelli fuori posto e senza vestiti belli addosso”.
Possiamo fare qualcosa ulteriormente? Sì sicuramente, nel nostro piccolo.
Questa raccolta di biografie, sotto forma di fiabe, sicuramente ha cercato di farlo. Racconta la storia di vita di 100 donne, ognuna delle quali nel suo piccolo non si è mai arresa, è stata coraggiosa e “ribelle” e ha reso la sua vita degna di essere narrata. Il racconto di ogni donna è lungo una pagina, accompagnato da bellissimi ritratti super colorati. Sono presenti donne di ogni età, parte del mondo, professione, estrazione sociale, famosissime o sconosciute.
È un bell’insegnamento per tutti; per i bambini (non solo femmine) per ricordare che è importante sempre lottare per ciò in cui si crede e non farsi mettere in gabbia da nessuno, e per gli adulti: fa bene al cuore sognare e ricordarsi che nella vita tutto può cambiare da un momento all’altro, tenendo a mente che siamo noi gli artefici del nostro destino.
Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi.
La colonna sonora
Ascolta la colonna sonora del libro: Storie della buonanotte per bambine ribelli – Elena Favilli e Francesca Cavallo
La colonna sonora riprende canzoni citate direttamente nel libro, come Brides for Sale di Sonita Alizadeh o Brown Baby di Nina Simone o Give Peace a Chance di Yoko Ono, indizio di come spesso le canzoni (così come i libri) possono veicolare messaggi molto importanti. Altre canzoni invece sono citate indirettamente, o legate a mondi diversi rispetto a quello del canto: per questo motivo possiamo ritrovare la colonna sonora di Ribelle – The Brave della regista Brenda Chapman o una canzone di Giselle, ballata un tempo anche dalla performer Alicia Alonso.
Le canzoni sono di mondi diversi, così come sono di mondi diversi le donne rappresentate nel libro. L’associazione tra i racconti e la musica, inoltre, ci ricorda ancora una volta come per essere speciali non serva fare grandi gesta, ma a fare sempre ciò che ci piace o ci viene bene.
Ad esse, si aggiungono delle canzoni scelte direttamente da una delle autrici, Francesca Cavallo, come canzoni che non possono assolutamente mancare alla colonna sonora di questa raccolta!
Sperando di non essere caduta nei cliché, vi consiglio di leggerlo e di ascoltare la sua colonna sonora.
Editore: Mondadori
Tracklist
- Giselle: Grand pas de deux (ballet theme)
- Pippi calzelunghe (theme)
- Il cielo toccherò – Noemi (Ribelle – the Brave theme)
- Cherry bomb – The Runaways
- Ave Maria – Maria Callas
- Holilili – Skylarks con Miriam Makeba
- Il lago dei cigni – Tchaikovsky theme
- Brown baby – Nina Simone
- Brides for sale – Sonita Alizadeh
- Nozze di Figaro – Mozart
- Give peace a chance – Plastic Ono Band
- Talkin’ bout a revolution – Tracy Chapman
- That don’t impress me much – Shania Twain
- The edge of glory – Lady Gaga
- Formation – Beyoncé
- Bad reputation – Joan Jett & The Blackhearts