di Monia Mancinelli
Per certi viaggi non si parte mai quando si parte.
Si parte prima.
A volte molto prima.
Edito per la prima volta nel 2012 e ora in ristampa in una nuova edizione in occasione dell’uscita del film di Gabriele Salvatores “Tutto il mio folle amore”, “Se ti abbraccio non avere paura” è la storia di un viaggio.
A una prima lettura, il viaggio è quello che un padre, Franco, e un figlio, Andrea, fanno attraverso gli Stati Uniti e l’America latina nel 2010.
Più ampiamente, il viaggio è un altro: quello di un padre, Franco, e di suo figlio, Andrea, attraverso l’autismo.
Sono bastate poche parole di un medico: “Suo figlio probabilmente è autistico”. E “da quel momento sei nella bufera”.
L’autismo rende Andrea l’abitante di in un altro universo. Si potrebbe dire che Andrea “è fuori, ma non dal mondo: proviene da un luogo dove valgono altri codici, altri segni, altre bellezze, che lui trasferisce qui, quando vuole e come può”.
Andrea “trasferisce” il suo mondo attraverso i pezzi di carta che lascia ovunque, le pance che gli piace toccare e i baci che distribuisce generosamente, le settimane di un solo colore, le bottiglie e gli altri contenitori o pieni o vuoti, la pizza che si mangia sempre secondo una certa sequenza, l’amore incondizionato per il cioccolato, le bolle di sapone, i fuochi d’artificio e i bagni al mare, i quadri, la musica nell’iPod, i saltelli sul posto e le camminate zigzaganti sulla base di una mappa tracciata con l’inchiostro invisibile, i silenzi, i cambi di umore, la non percezione del dolore, gli stati di agitazione.
Chi incontra Andrea può dire: “Quello è fuori”, oppure “Un figlio così è un regalo del cielo”.
Andrea dice che il suo mondo è una gabbia: “Mondo parallelo è autismo. Devo imparare da terrestri”.
“Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà”.
“Sono stanco di stare così”.
“Andrea vuole guarire”.
Franco dice che il mondo di Andrea è una gabbia. “Molti ci elogiano per il modo in cui affrontiamo le situazioni. Sono convinti che Andrea sia una persona felice, capace di vivere dentro due dimensioni, quella terrena e un’altra che non riesco ancora a comprendere del tutto. Sì, forse sono fortunato. Ma su Andrea bisogna essere più prudenti. Io mi immergo nella sua vita ogni giorno, non i dieci minuti che intravedono gli altri. Credo che soffra, e sarei felice soltanto se riuscissi a liberarlo da questa prigione che lo circonda”.
Il viaggio che Franco e Andrea affrontano nel 2010 è una metafora del viaggio della vita che affrontano ogni giorno: una vita imperfetta in cui spesso si procede a vista, in un’alternanza di tenacia e disperazione, di fatica e responsabilità, con la consapevolezza che “la vita è complicata e bella […] perché noi non sappiamo, e almeno immaginare, bello o brutto che sia, ci porta oltre. Ci porta a domani”.
La playlist che Read and Play vi consiglia come ascolto non è tratta dal romanzo di Ervas, che non contiene citazioni musicali, se non qualche rapidissimo accenno ad alcuni personaggi; ci cimentiamo dunque in una proposta tutta nostra, che speriamo vi guidi nel conoscere il mondo di Franco e Andrea.
Editore: Marcos y Marcos
La pagina Facebook di Franco e Andrea: https://www.facebook.com/pg/Franco.Andrea.Antonello
Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/48XiwhzIHJqJp2JlnifaFD?si=UHS5PSHxT9SV5QEp2Swdag
- Io sono l’altro – Niccolò Fabi
- La vita pensata – Brunori Sas
- Coincidenze – Marta Sui Tubi
- Abbracci – Maria Antonietta
- Una musica può fare – Max Gazzè
- Andy Warhol – David Bowie
- Silenzio (S’ignora) – Giovanni Caccamo
- Secondo me – Brunori Sas
- I matti – Francesco De Gregori
- Send me an angel – The Scorpions
- Stati di agitazione – CCCP
- Argentovivo – Daniele Silvestri
- Nuvole rapide – Subsonica
- Imparare dal vento – Tiromancino
- Costruire – Niccolò Fabi