di Davide Morresi
In un mondo parallelo, esistono i vinilisti anonimi anziché gli alcolisti, c’è un tipo che si esprime tramite le citazioni dei The Smiths, Diaframma, Neil Young, c’è chi è capace di mettere su una rissa con il barista che non vuole togliere i Queen in diffusione, c’è chi…
Scrivere di un libro come Sto ascoltando dei dischi nel web e raggruppare tutti i brani in esso citati (e sono molti eh, ben 269!) in una playlist su Spotify, equivale a bestemmiare. Un bestemmione da fare invidia al toscano più radicato mentre gli fottono il tre di briscola nella mano decisiva.
Davvero sono stato indeciso fino all’ultimo, perché pensavo: “Maurizio odia Spotify, Maurizio ama i vinili, Maurizio ama la musica suonata, con strumenti veri, e insomma il digitale non è propriamente questo…”. Ma Sto ascoltando dei dischi è davvero troppo divertente per non ospitarlo qui in Read and Play. E quindi, umilmente e vergognandomi, mi rivolgo all’autore: “Maurizio Blatto, perdonami, se puoi”.
Ho conosciuto Maurizio circa un anno fa, quando ancora era semplice incontrarsi in un locale per assaporare buon cibo, ascoltare bella musica, conoscere ottime persone.
Maurizio era a Filottrano (AN) per una serata di quella fantastica rassegna che mixava in modo sublime musica e buona cucina, nata dalla mente di Andrea Tantucci, patron della Trattoria Gallo Rosso, dal nome Rockitchen. Io ero in platea. Maurizio ha raccontato la sua versione, carica di aneddoti e vicende anche personali, di The Queen is dead. E poi lo abbiamo ascoltato, in rigoroso silenzio, un ascolto devoto, soprattutto dopo l’introduzione di Maurizio.
Ora, avere questa sua nuova opera tra le mani, in un momento in cui è difficile pensare di incontrarsi nel breve periodo se non con qualche diavoleria on line, è in qualche modo motivo di emozione.
Che libro è “Sto ascoltando dei dischi”?
Si ride. Tanto. Ma davvero tanto!
Il protagonista, in una narrazione in prima persona, è Maurizio Blatto stesso, che vive immerso in un universo parallelo dove qualsiasi cosa, che si tratti di un sentimento, un’azione, una vicenda, viene definita da una canzone. Un uomo che parla per citazioni musicali, concerti, storie di musica.
Sarebbe tutto fantastico se non che lui è l’unico, o quasi, a capire questa passione. Così gli altri, il resto del mondo, lo vorrebbero “curare”, perché, insomma, non si può mica vivere di musica e ignorare tutto il resto, no?!
Ed ecco allora che il primo capitolo si apre con Maurizio sul lettino dello psicologo per curare questa sua… fobia? Mania? Sindrome? Va beh… questa sua malattia.
E subito si ride a crepapelle. Vi avverto: se siete di quelli che amano Jovanotti, vi consiglio di non procedere oltre, questo libro non potrebbe fare per voi. O anche se amate i Queen o pensate che non ci sia altra musica psichedelica oltre a quella dei Pink Floyd. Ma ci arriveremo più avanti… intanto leggetevi questo estratto:
Il preambolo: “Ah, quindi tu ti occupi di musica (che significa vendi, suoni, produci, frequenti concerti, hai una collezione sensata, comprendi la differenza tra Bryan Adams e Ryan Adams, sai persino che Patti Smith non si scrive Patty Smith)”.
Se confermerete, non negherete o fingerete di essere uno che pratica il salto con l’asta a livello amatoriale, e quindi controbatterete a tono, potrebbe succedere che:
1) Quasi sempre un esponente femminile vi dirà, con la medesima sfrontatezza con cui potrebbe confessare di cavalcare la bici senza mutande: “Ah, a noi (vi prego attenzione al noi, inteso come tutta la famiglia, nda) fa impazzire Jovanotti”. Pausa per studiare l’effetto di aver detto Jovanotti e non un papabile Johannes Brahms, quindi “Siamo andati a vederlo dal vivo e ha suonato quasi tre ore”.
La vostra replica: “A me Jovanotti fa schifo, e prima ancora che venisse a molestarmi mentre prendo il sole in spiaggia. Uno che dice una roba come “Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa passando da Malcolm X attraverso Gandhi e San Patrignano” è ben oltre il qualunquismo. Chi è rimasto fuori, il Mostro di Milwaukee? Gli scorticatori di pelle umana di Pol Pot? E poi la qualità di un live non si misura dalla durata, dobbiamo forse attaccare un tassametro appena iniziano a cantare?”.
Dopo pochi secondi sarete sgozzati da qualcuno alle spalle, il vostro sangue verrà raccolto prima che possa macchiare un tappeto afghano equo, solidale e brutto di colore, mentre i resti del vostro corpo dati in pasto a un cane al quale avranno dato un nome umano, probabilmente lo stesso di vostra figlia. Ma almeno non vi toccherà ascoltare “Oh, Vita!” mentre prendete il caffè e vi sarà offerta una grappa che fa un vecchio scorbutico che vive in una baita e che conoscono solo loro.
L’elenco continua con ben altri quattro punti.
Ma, come vi dicevo, Maurizio non ce l’ha (solo) con Jovanotti. Ne ha un po’ per tutti: Queen, Pink Floyd, Dream Theater, Elton John, la trap…
Non pensate però che sia un tipo di quegli snob musicali nostalgici della musica che fu e basta. No, Blatto non è affatto così. Certo, potrebbe sembrarlo, ma la sua narrazione è talmente arguta e (auto)ironica da contenere una diffusa e profonda riflessione sul potere della musica in senso lato del termine, non di un solo tipo o genere di musica. Certo, se un giorno lo incontrerete non parlategli di Jovanotti, eviterei. Ma ascoltatelo e sorridete (di lui e di voi stessi), perché è molto probabile che vi incanterà con i suoi racconti come sanno fare solo gli incantatori di serpente col flauto. O almeno così è stato per me.
Andiamo avanti. Questa ossessione per la musica crea non pochi problemi alle relazioni, comprese quelle familiari. E allora eccoci nel capitolo 2 alle prese con il consulente familiare. Qui Blatto esprime e spiega il suo punto di vista. E noi continuiamo a ridere. Perché ci troviamo di fronte a una raffica di battute da restare a corto di fiato.
È interessante notare come la narrazione, nonostante i vari salti temporali e di ambientazione, non sia frastagliata e sconnessa. Al contrario le scene si susseguono con velocità pur essendo colme delle più disparate storie di musica, di aneddoti su una quantità di gruppi e di un numero impressionante di citazioni musicali (c’è da scoprire un mucchio di musica leggendo questo libro), in una trama che percorre la vita del protagonista, condita dall’immancabile umorismo.
«[…] Forse ricorderà che una volta sua moglie è andata a dormire piangendo e dicendo: “Ti rendi conto che qui viviamo dentro un negozio di
dischi?”
«Ah, sì. Premetto che vivere dentro un negozio di dischi, per me, equivale ad alloggiare in una suite dello Sheraton, ma proverò a spiegarle. Quello era un periodo difficile, avevo dovuto sgomberare il soppalco dove tenevo tutta la mia collezione, riviste comprese. C’erano scatoloni ovunque e iniziai ad avere le allucinazioni.
Camminavo in una piazza del centro e, improvvisamente, vedevo sotto i portici parte dei miei dischi. Facevo la spesa in un supermercato, spostavo i barattolini di sottaceti e dietro scovavo i miei CD deluxe version. Mi sembrava fossero ovunque. Non potevo andare avanti in questo modo, e così alla fine trovai delle soluzioni sistemando qualcosa fuori casa. Il che equivale a salutare i propri figli quando vanno via per la prima volta in gita: un dramma sottile.»
Ora non posso raccontarvi tutto il libro. No. Sarebbe spoilerare e non si fa, giusto? Ma davvero quanto vorrei, perché per scrivere questa recensione e per creare la playlist (non vi rendete conto di quanto tempo ci sia voluto per scovare tutti i riferimenti musicali, alcuni talmente di nicchia da non essere nemmeno presenti su Spotify, come ad esempio i Teenage Panzerkorps, ai quali sono dedicate un paio di pagine, li potete ascoltare qui) ho di fatto riletto il libro per intero, sorprendendomi a ridere da solo come un idiota allo schermo del pc.
Mi accontento di aggiungere che c’è un capitolo in cui si parla di un gruppo di auto-aiuto di vinilisti anonimi, dove spiccano due con le magliette identiche con scritto sopra in una Pearl e nell’altra Jam, e uno che…
E niente… la chiudo qui, questa recensione, col sorriso sulle labbra e gli occhi ridenti.
E chiedo di nuovo scusa a Maurizio Blatto per far comparire il suo nome su Spotify. Soprattutto dopo aver letto questo passo del libro, tratto dal capitolo “Il pronto soccorso”, dove il protagonista si ritrova d’urgenza dopo aver ascoltato, suo malgrado, Despacito:
«Comincio a comprendere. Come fu curato?»
«Idratazione. Agnolotti al sugo d’arrosto. Ascolto prolungato della discografia degli Smiths, nessun contatto con radio o playlist Spotify. Insomma, le solite cose, ma si riprese abbastanza in fretta»
Allora a voi che leggerete il suo libro consiglio, dopo aver scovato chissà quanta buona musica nella playlist (ahimè, su Spotify), di acquistare i vinili (o i cd) almeno dei primi tre brani preferiti, così da poterveli gustare con una qualità sonora di tutt’altro livello.
Editore: Add Editore
La playlist di Sto ascoltando dei dischi
Ascola la playlist su Spotify: Sto ascoltando dei dischi – Maurizio Blatto
La tracklist
- Rockin’ in the free world – Neil Young
- Village green – The Kinks
- Who knows where the time goes? – Sandy Denny
- I was dancing in the lesbian bar – Jonathan Richman
- Journey through the past – Neil Young
- Flowers of romance – Public Image Ltd.
- Somewhere in my heart – Aztec Camera
- Move on up – Curtis Mayfield
- London calling – The Clash
- Once in a lifetime – Talking Heads
- Shine a little love – Electric Light Orchestra
- Comes a time – Neil Young
- My blues is you – Neon
- Siberia – Diaframma
- There’s a world – Neil Young
- I am the walrus – The Beatles
- Some girls are bigger than others – The Smiths
- How soon is now? – The Smiths
- There is a light that never goes out – The Smiths
- The Queen is dead – The Smiths
- Bigmouth strikes again – The Smiths
- Get down on it – Kool & The Gang
- Vicar in a tutu – The Smiths
- Never had no one ever – The Smiths
- I know it’s over – The Smiths
- The boy with the thorn in his side – The Smiths
- Frankly, Mr. Shankly – The Smiths
- There she goes again – The Velvet Undergound
- Hitch hike – Marvin Gaye
- Cemetry gates – The Smiths
- I started something I couldn’t finish – The Smiths
- Times fade away – Nei Young
- Teenage kicks – The Undertones
- Love will tear usa part – Joy Diivision
- Don’t let it bring you down – Neil Young
- A shrug and a fistful – Motorpsycho
- Glasgow mega-Snake – Mogway
- Al di là del mare – Antenati
- Soliloquy for Lilith 1 – Nurse With Wound
- For dinner… – Slint
- Like Herod – Mogway
- Treat street – Vince Guaraldi
- Pink moon – Nick drake
- Milestones – Miles Davis
- Vicious – Lou Reed
- Tired eyes – Neil Young
- Turn the season – Fucked up
- Run to you – Bryan Adams
- To be young (is to be sad, is to be high) – Ryan Adams
- Dancing barefoot – Patti Smith
- Hungarian dance no. 5 in G minor, WoO 1 no. 5 – Johannes Brahms
- Penso positivo – Jovanotti
- Oh, vita! – Jovanotti
- Hey you – Pink Floyd
- Senza di me – Gemitaiz, Venerus, Franco126
- Another day – Dream Theater
- Radio Ga Ga – Queen
- We will rock you – Queen
- Barcelona – Freddy Mercury, Montserrat Caballé
- Mystery of love – Sufjan Stevens
- Coax – Raime
- Border line – King Krule
- Someone’s gonna rescue you – Neil Young
- Eastre – Autechre
- Forma e sostanza – C.S.I.
- Stand – R.E.M.
- Settimana bianca – Il Pagante
- Lie dream of a casino soul – The Fall
- Un senso – Vasco Rossi
- Hungry heart – Bruce Springsteen
- Dio è morto – Nomadi
- Immigrant song – Led Zeppelin
- Believix – Winx Club
- Lola – The Raincoats
- Contessa – The Bastard Sons Of Dioniso
- Story of my life – One Direction
- Guerriero – Marco Mengoni
- A downside to the upstairs – The Lucksmiths
- Lonesome, on’ry and mean – Henry Rollins
- Sugar – Maroon 5
- I saw the light – Todd Rundgren
- Caruso – Lucio Dalla
- The final countdown – Europe
- Eye of the tiger – Survivor
- Hold on – Hermn’s Hermits
- Another one bite the dust – Queen
- Il coccodrillo come fa? – Piccolo Coro Dell’Antoniano
- If you have ghosts – Roky Erickson
- Reverberation (doubt) – 13th Floor Elevators
- Fire Engine – 13th Floor Elevators
- Kingdom of heaven – 13th Floor Elevators
- I wanna be your dog – The Stogees
- Carol – Slint
- Let forever be – The Chemical Brothers
- Mississippi breaks – Mule
- Blind – Swans
- Super-fire – Girls against boys
- Go tell the women – Grinderman
- Ordine pubblico – Starfuckers
- Grudge *** – Scud Montain Boys
- What she said – The Smiths
- Hello it’s me – Joe Pernice
- Desperados waiting for a train – Guy Clarck
- Piazza, New York catcher – Belle & Sebastian
- Blister in the sun – Violent Femmes
- Ravens – Mount Eerie
- Saturday sun – Nick Drake
- Bark at the moon – Ozzy Osbourne
- Take the hate off me – Boney M.
- Superfly – Curtis Mayfield
- Thinkk (about it) – Lyn Collins
- Baby don’t do it – Lyn Collins
- Gli occhi verdi di tua madre – Sandro Giacobbe (Massimo Galantucci cover)
- Green machine – Kyuss
- High and dry – Radiohead
- On the road again – Rockets
- Ziga ziga 999 – Rockets
- Dur dur d’être bébé – Jordy
- Da ya think I’m sexy? – Rod Stewart
- Maggie may – Rod Stewart
- Maggie Mae – The Beatles
- (Find a) Reason to believe – Rod Stewart
- Pale blue eyes – The Velvet Underground
- Eight miles high – The Byrds
- Pink frost – The Chills
- I love my leather jacket – The Chills
- Satin doll – The Chills
- Death and the maiden – The Verlaines
- Disorder – Joy Division
- Tiny dancer – Elton John
- The watershed – Mark Hollis
- Sunday bloody Sunday – U2
- Ping pong – Stereolab
- Des etoiles electroniques – Stereolab
- Stand by me – Otis Redding
- Watch the moon come down – Graham Parker & The Rumour
- You can’t be so strong – Graham Parker & The Rumour
- White honey – Graham Parker & The Rumour
- My mood swings – Elvis Costello
- Rhapsody in blue – George Gershwin
- Stranger in blue suede shoes – Kevin Ayers
- Brakhage – Stereolab
- Comment to dire adieu – Françoise Hardy
- Godstar – Psychic TV
- Cat food – King Crimson
- Nightshift – Commodores
- Flirtin’ with disaster – Molly Hatchet
- Angel’s gun – Tony Clifton
- Mi negrita – Devendra Banhart
- Pump up the volume – M/A/R/S/S
- Stella stai – Umberto Tozzi
- Psychotic reaction – Count Five
- Sandokan – Guido e Maurizio De Angelis
- Down the line – Beach Fossils
- Hey hey, my my (into the black) – Neil Young
- War pogs – Black Sabbath
- Peaches en regalia – Frank Zappa
- Headmaster – Burmese
- Formation – Beyoncé
- False Jesii part 2 – Pissed jeans
- Blind your industrial park – Metz
- Queen for a day – The Jesus Lizard
- Mamma Maria – Ricchi E Poveri
- Despacito – Luis Fonsi, Daddy Yankee
- Song 2 – Blur
- Victoria – The Fall
- True happiness this way lies – The The
- Sabotage – Beastie Boys
- In the batland – Not Moving
- Blue bayou – Linda Ronstadt
- You ain’t a star – Psychic Temple
- Cuori agitati – Eros Ramazzotti
- In my mind – Gigi D’Agostino
- Lake of fire – Nirvana
- Sundown – Gordon Lightfoot
- Sin city – The Flyng Burrito Brothers
- Wildflowers – Dolly Parton, Linda Ronstadt, Emmylou Harris
- I can’t make you love me – Bonnie Raitt
- Lovesick blues – Linda Ronstadt
- Hot Rod Lincoln – Commander Cody And His Lost Planet Airmen
- Hey Mister, that’s me up on the jukebox – Linda Ronstadt
- Hey Mister, that’s me up on the jukebox – James Taylor
- Prisoner in disguise – Linda Ronstadt
- Cervo a primavera – Riccardo Cocciante
- Bohemian Rhapsody – Queen
- While you see a chance – Steve Winwood
- The ghost in you – Robyn Hitccock
- She’s lost control – Joy Division
- I see a darkness – Bonnie “Prince” Billy
- Abschied – Nico
- Jailhouse rock – Elvis Presley
- The tears of a clown – Smokey Robinson & The Miracles
- Pagliacci Act 1: “Recitar!…Vesti la giubba” – Ruggero Leoncavallo
- The first big weekend – Arab Strap
- The copper top – Aidan Moffat, Bill Wells
- Ballad of the bastard – Aidan Moffat, Bill Wells
- Glasgow Jubilee – Aidan Moffat, Bill Wells
- Pink Panter theme – Henry Mancini
- Learning to fly – Pink Floyd
- Sirens – Pearl Jam
- You don’t love me when cry – Laura Nyro
- Love no more – The Durutti Column
- Jaqueline – The Durutti Column
- Suedehead – Morrissey
- At first sight – The Durutti Column
- Reel around the fountain – The Smiths
- Child in time – Deep Purple
- Un uomo in crisi – Claudio Lolli
- A man walks into a bar – Sngwrtr
- Your arms around me – Jens Lekman
- In the falling dark – Bruce Cockburn
- Meati s murder – The Smiths
- Il salame – Lucio Battisti
- Money – Pink Floyd
- Heaven – The Psychedelic Furs
- Photograph – Def Leppard
- Ride like the wind – Christofer Cross
- Profondo rosso – Goblin
- Born to be wild – Steppenwolf
- You can leave your hat on – Joe Cocker
- Cavalcata delle Valchirie – Richard Wagner
- Brand new me – Dusty Springfield
- Fanfare for the common man – Emerson, Lake & Palmer
- Tubular bells – Mike Oldfield
- Götterstrasse No. 1 – Westbam, Inga Humpe
- Macarena – Los Del Rio
- Jean Pierre – Miles Davis
- Time after time – Miles Davis
- The power of love – Huey Lewis & The News
- John McLaughlin – Miles Davis
- All cats are grey – The Cure
- Rockin’ Pneumonia and the boogie woogie flu – Johnny Rivers
- Rockin’ Pneumonia and the boogie woogie flu – Falmin’ Groovies
- Downtown – Tom Waits
- Emerald and stone – Brian Eno
- Raintown – Deacon Blue
- Alive and kicking – Simple Minds
- Bonny – Prefab Sprout
- Dignity – Deacon Blue
- Pristine Christine – Sea Urchins
- Waes day – Deacon Blue
- Young and foolish – Bill Evans
- It’s too late – Carole King
- Stoned soul picnic – Laura Nyro
- Gloria’s step – Bill Evans Trio
- My foolish heart – Bill Evans Trio
- Sunday Morning – The Velvet Undergroung
- Waltz for Debby – Bill Evans Trio
- Porgy (I loves you Porgy) – Outtake – Bill Evans Trio
- There is a light that never goes out – The Smiths
- Dress sexy at my funeral – Smog
- Wake up Boo! – The Boo Radleys
- Mind flowers – Ultimate Spinach
- Suzanne – Leonard Cohen
- Easy money – Johnny Marr
- I’m a bug – Urinals
- At the indie disco – The Divine Comedy
- Take a number – Math And Physic Club
- Love is a word – The Smittens
- Think about you – Stanley Brinks And The Wave Pictures
- You’re the best thing – The Style Council
- Tainted love – Soft Cell
- Where is my mind? – Pixies
- I wanna be adored – The Stone Roses
- Tulips – The Bilinda Butchers
- Song 2 – Blur
- Friday I’m in love – The Cure
- Someone somewhere – The Wannadies
- Blue Monday – New Order