di Valentina Martena
playlist di Cristina Cantiani
Ogni giorno è un buon giorno. Quindici gioie che il tè mi ha insegnato è un romanzo di Morishita Noriko, che si fa leggere molto bene. Le pagine scorrono una a una con ritmo sostenuto, ma durante la lettura vi capiterà di fermarvi a riflettere su quanto avete letto, di dover riprendere fiato, avrete voglia di chiudere gli occhi e provare a “sentire” l’atmosfera narrata, sentirne i suoni e le vibrazioni. Vi capiterà di ricominciare il verso o l’intero capitolo, perché non lo avete letto con la giusta concentrazione, avrete la sensazione di non aver dato alle parole l’importanza che meritano. Nonostante la semplicità della narrazione questo romanzo racchiude in sé dei concetti profondi, che riguardano il vivere il momento presente, approcciandosi alle cose come se fosse sempre la prima volta perché nulla è immutabile per un occhio attento.
I XV capitoli sono dedicati agli insegnamenti che la protagonista, Noriko, riceve durante gli anni di studio della cerimonia del tè grazie alla maestra Takeda, figura modesta, umile e severa. Takeda insegna a Noriko e sua cugina Michiko prima, ad altre allieve poi, le sofisticate e rigide regole da seguire per preparare il tè.
La tecnica di preparazione del tè in Giappone è una disciplina molto complessa che resta immutata nei secoli. Nulla è lasciato al caso, ogni minimo dettaglio è fondamentale e carico di valore. Agli occhi di Noriko, inizialmente, la cerimonia risulta essere noiosa e priva di senso, se non fosse che da quando frequenta le lezioni, la sua vita assume nuove forme e altri colori. Le difficoltà e le sofferenze improvvise vengono affrontate in maniera diversa, più lucida, ogni cosa seppur dolorosa viene accettata e considerata quasi necessaria. Col passare degli anni Noriko matura e percepisce con stupore l’originalità di ogni singola cerimonia; a rendere così unico ogni evento è sicuramente la sua nuova visione delle cose, la sua esperienza, il metodico e paziente insegnamento della maestra Takeda, le condizioni climatiche, il giorno dell’anno, gli strumenti usati e i dolci assaggiati, gli odori e i suoni percepiti.
Il vero protagonista del romanzo è il tè e la sua preparazione, Noriko e la sua vita ne fanno da cornice.
Come già detto, le pagine scorrono veloci, la narrazione è leggera ma ricercata. Questo romanzo invita il lettore ad approfondire la cultura giapponese del tè con le sue radici profonde mantenute invariate nonostante il fluire degli eventi.
Le quindici gioie che Noriko apprende nel corso degli anni sono uno spunto per ognuno di noi, per iniziare a vivere nel momento presente assaporando l’unicità di ogni istante, considerarsi parte di un insieme, coltivare la pazienza, la perseveranza, accettare gli eventi, lavorare con costanza, assecondare il ritmo delle stagioni connettendosi alla natura. Natura che nel testo irrompe nel quotidiano e prende parte alle vicende narrate in maniera attiva.
Scopri anche questi libri che parlano di Giappone:
– A sud del confine, a ovest del sole di Haruki Murakami
– Nell’antro dell’alchimista di Angela Carter
La playlist
Ascolta la soudtrack: Ogni giorno è un buon giorno. Quindici gioie che il tè mi ha insegnato – Morishita Noriko
Il libro musicale associato a questo romanzo è prevalentemente composto da tracce che ricordano il suono dell’acqua, del vento e della pioggia.
Di composizione classica i brani scelti rievocano l’emozione provata nei giorni di pioggia. One summer day di Joe Hisaishi e Autumn di Hozan Yamamoto sono fedeli riproduzioni delle emozioni durante le piogge primaverili e autunnali.
A pensarci, il suono della pioggia autunnale è diverso… Malinconica e desolata […]. Il suono della pioggia di giugno è quello delle giovani foglie che fanno rimbalzare le gocce: è il suono della loro giovinezza!
I ‘taiko’ sono i tipici tamburi giapponesi, il cui suono rievoca quello della pioggia durante i grandi temporali. Lasciatevi trasportare dal suono di queste percussioni!
Era come distinguere i timbri di grancassa, timpani, marimba o maracas quando si ascolta la musica. E poi quei suoni, simili al frastuono di folle lontane, si sovrapponevano gli uni agli altri, a comporre il frastuono di un grandioso temporale.
L’acqua è l’elemento base per la preparazione del tè. Ma non è semplice elemento. L’acqua è movimento, è riempimento, è musica, quando goccia fredda o calda, produce suoni differenti.
Affondai in profondità la conca dello hishaku nel bollitore, lo tirai su bello pieno; fumante, lo portai piano fin sopra il centro della chawan, e lo rigirai con calma. Glu glu glu…
Mentre l’acqua colava con suono pieno, la terracotta era avvolta dal vapore. […] Subito dopo, raccolsi l’acqua fredda, con gli stessi movimenti […]. L’ acqua calda faceva un rumore pieno: glu glu glu. L’acqua fredda produceva un suono duro e limpido: cli cli cli”.
Tra le note di Eye-water il suono dell’acqua provoca istantaneo rilassamento mentale e fisico.
Le ultime due tracce del libro playlist sono state selezionate per consentire al lettore/ascoltatore di sentirsi mentalmente ed emozionalmente trasportato in Giappone, una terra ricca di storia e tradizioni antichissime.
Editore: Einaudi
Tracklist:
- The rain – Joe Hisaishi
- Long spell of rain – Aun J Classic Orchestra
- One summer day – Joe Hisaishi
- Autumn – Hozan Yamamoto
- Eye-water – Hiroyuki Sawano
- The path of the wind – Joe Hisaishi
- Japanese drums – Taiko
- Sayuri’s theme – John Williams, Yoyo Man, Iznak Periman
- Princess mononoke theme song (vocal) – Joe Hisaishi