di Cecilia Gariup
La scena che apre questo romanzo è, a dir poco, esilarante: Jim Gystad, la voce narrante, è un ormai disilluso produttore discografico quarantenne che si trova a dover assistere al battesimo (in qualità di padrino, peraltro) del figlio di un suo caro amico. Ma, nonostante i buoni propositi, la sera precedente, senza opporre troppa resistenza, cede alle lusinghe dell’alcol, e si ritrova, il giorno dopo, completamente sbronzo e in procinto di vomitare sull’altare della Chiesa di Kongsvinger.
Un’incipit perfetto per un romanzo che parla dei cliché relativi a un certo tipo di musica, o delle vite al limite delle rockstar.
E invece, subito, ci troviamo di fronte alla prima sorpresa, il primo di una serie di ribaltamenti prospettici che rendono questo libro, edito in Italia da Iperborea con la traduzione di Giovanna Paterniti, una narrazione mai scontata, incalzante, divertente e nello stesso tempo molto profonda, sulle cose della vita.
Ecco quindi che, a salvare il povero Jim dalla situazione indecente in cui si è cacciato, giungono sulla scena i fratelli Thorsen, un trio di anziani ottuagenari, con la loro esibizione:
La navata della chiesa sembrava inclinarsi di lato, le tavole grezze del pavimento in legno erano invitanti come l’interno di una cassa da morto, ed ero ormai sul punto di capitolare quando i fratelli Thorsen mi salvarono. In seguito avrei ripensato alle loro voci come alla mano che ti afferra nell’istante in cui stai per sparire sott’acqua per la terza volta. Non saprei spiegarlo diversamente: i Thorsen toccarono il mio cuore inaridito di produttore discografico come nessun’altra voce mai prima.
Questo momento cambierà, in modo abbastanza repentino, l’esistenza di Gystad, che inizierà a trovare uno scopo nella vita, a riscoprire il piacere di fare il suo lavoro svincolato dalle regole del mercato, ma assecondando la sua più grande passione: la musica.
La soundtrack
La musica è senza dubbio una delle grandi protagoniste di questa storia. È il filo rosso che accomuna le vite dei suoi protagonisti, abbattendo ogni barriera spazio-temporale. Ed è quindi grazie a lei che si creano legami nuovi e se ne ricostruiscono di vecchi, spezzatisi a causa di incomprensioni. È grazie a essa che Jim trova un suo posto nel mondo, riscoprendo la piacevole essenzialità della vita di paese, a stretto contatto con la natura.
La musica permea tutte le cose del creato, ed è presente tanto nelle attività umane, quanto nel naturale ordine cosmico. In questo senso, all’interno del libro, la Musica, quella con la M maiuscola, sembra essere espressione del divino, con picchi di lirismo nella narrazione che bene ne rendono l’impressione.
…Le spiace se registro questo suono?” “Registrarlo?” Annuii mostrandogli il mio iPhone. “Perchè?” mi domandò. E tutt’a un tratto non sapevo che dire, perchè non avrei saputo spiegarlo, era come un pensiero che non avevo ancora pensato, ma quel ritmo insistente, a un tempo organico e meccanico, mi aveva colmato dell’improvvisa consapevolezza che ogni cosa ha un proprio canto.
La soundtrack del romanzo è ricchissima, e comprende grandi classici internazionali di blues, rock e folk di tutti i tempi, mescolati a pezzi di tradizione nordica, quindi molto meno noti al pubblico.
Ascolta la soundtrack su Spotify: Norwegian Blues – Levi Henriksen
La tracklist
- Leonard Cohen – Chelsea Hotel #2
- Howlin’ Wolf – Smokestack lightin’
- Creadence Clearwater Revival – Have you ever seen the rain
- Bukka White – Fixin’ to die blues
- Motörhead – Ace of spades
- Nazareth – Telegram
- Kjell Karlsen – Ol-Floke
- Sandie Shaw – There’s always something there to remind me
- Evert Taube – Sjösala Vals
- The Rolling Stones – Paint it, black
- Mud – Lonely this Christmas
- David Houston – Almost Persuaded
- Hep Stars – Sunny Girl
- Alvin Sturdast – My coo ca choo
- Boney M. – Take the heat off me
- Boney M: – Daddy cool
- Fleetwood Mac – Dreams
- Peter Green Splinter Group – Albatross
- Marty Stuart – Hillbilly Rock
- Doll by doll – Main Travelled roads
- Jackie Leven – The sexual loneliness of Jesus Christ
- Wilko Johnson – Going back home
- Pink Floyd – Money
- Eric Clapton, B.B. King – Riding with the King
- John Lee Hooker – Don’t look back
- Billie Holiday – Strange fruit
- The Highwaymen – Highwaymen
- Chet Baker – There’s a small hotel
- Chet Baker – My funny Valentine
- The Rolling Stones – Wild horses
- Van Halen – Jump
- Tony Joe White – Polk Salad Annie
- The Band – The weight
- Sara Evans – Three chords and truth
- Jan Johansson – Visa frän Utanmyra
- Sivert Høyem – Sleepwalking man
- Kate Bush – Wuthering Heights
- The Clash – London Calling
- Hubert Sumlin – Sometimes i’m right
- Kris Kristofferson – Help me make it through the night
- The flying Burrito brothers – Sin City
- The Byrds – Spanish Harlem Incidents
- Townes Van Zandt – Two hands
- Mikael Viehe – Titanic
- Lynrd Skynrd – Sweet home Alabama
Una tenera favola per adulti
Norwegian Blues è un romanzo che, con divertente delicatezza, tocca temi importanti, ripercorrendo le domande fondamentali della vita e assumendo le sembianze di una tenera favola per adulti. Nel libro si parla di spiritualità, di rapporto con la fede, intesa in modo quasi cosmico, come unione con tutto il creato. Dell’umanità che si cela in ogni esistenza, dell’indulgenza verso se stessi. Del piacere delle piccole cose e dell’importanza dei rapporti veri. Del sostegno che scorre, come linfa vitale, nelle radici che accomunano i membri di una stessa famiglia e di come, a volte, l’incontro con un estraneo possa cambiarci la vita.
I personaggi sono molto ben caratterizzati. I tre fratelli Thorsen (Tulla, Timoteus e Maria) ci vengono svelati un po’ alla volta, facendoci apprezzare tutte le sfaccettature dei loro caratteri. Ci troviamo di fronte a tre vecchietti davvero bizzarri, a tratti comici, a tratti intrattabili; a volte sfrontati, altre pieni di ritrosia. Molto credenti e devoti, ma pur sempre esseri umani. Con una storia incredibile, tutta da raccontare, e un talento celestiale, quasi magico, nel riuscire a catturare l’attenzione e il cuore di chiunque si imbatta in un loro spettacolo.
Il rapporto con la natura è un altro grande tema, un filone spesso presente nella letteratura nordica e affrontato sovente con delicatezza e tono quasi poetico:
Con il vaglio oscillante a dare il ritmo, ripetei le stesse quattro note sugli accordi del mi e del la, finchè non sembrarono un elemento naturale del luogo: un riflesso dell’acqua che fluiva increspandosi nello stretto alveo, un’eco della collina che si innalzava sull’altra sponda, un palpito delle persone che avevano abitato li, un riverbero di vite vissute controcorrente o abbandonate allo scorrere del fiume.
Norwegian Blues è un libro dal ritmo placido e dal significato profondo, che va letto con calma, mollando gli ormeggi e lasciandosi trascinare nelle garbate volute della storia e della narrazione. Un libro veramente piacevole, confortevole e confortante, dalla cui lettura uscirne arricchiti dei tantissimi riferimenti musicali che vale la pena approfondire.