L’ultima intervista – Eshkol Nevo

di Luca Brecciaroli


L’ultimo di Eskol Nevo è un romanzo (?) molto originale, per quello che il termine “originale” possa ancora significare nel 2019. L’autore israeliano, oramai ben conosciuto in Europa e in Italia, tanto che Nanni Moretti sta adattando per il cinema il suo precedente romanzo Tre piani, si cimenta con un genere, o sottogenere, come l’intervista per raccogliere una serie di racconti, aneddoti, curiosità su se stesso e sulle sue vicende familiari.

Come da tradizione letteraria, artistica e culturale israeliana, Nevo riesce a essere pesante e profondo su temi leggeri e al tempo stesso ironico e lieve su temi pesanti, alternando episodi e riflessioni serie e gravi ad altre ironiche e spesso (tragi)comiche. Amore e morte, guerra e pace, contrasti e armonie fanno da impalcatura alla “finta” autointervista cui l’autore si sottopone per circa 400 pagine.

Il tema di fondo del romanzo è decisamente drammatico: la moglie dell’autore lo sta lasciando, il suo migliore amico sta morendo (e l’altro si è vaporizzato nel nulla molti anni prima), sua figlia se n’è andata di casa per rifugiarsi in un college nel deserto. Inoltre l’autore dichiara di soffrire di distimia, una particolare tipologia di depressione, e sta vivendo un evidente momento di crisi e di profonda difficoltà. Da qui egli parte per una lunga ed esauriente intervista attraverso la quale offre risposte ad alcune domande e racconta gli eventi della sua vita, oltre a molti altri del suo passato.

Lo stile di Nevo è molto piacevole, ricco ma accessibile, curato ma per alcuni versi “pop”, e il libro si lascia divorare tutto d’un fiato. Uno degli obiettivi dell’autore, come dichiarato in un’intervista, è la difficoltà nel distinguere tra verità e menzogna: in effetti nel corso della lettura ci si chiede spesso se quanto letto sia vero, se il protagonista sia davvero l’autore del libro, se gli eventi narrati siano realmente autobiografici…

In stretto connubio con il testo viaggia una colonna sonora che l’autore esplicita tra le sue “risposte” e che, specchio di un popolo complesso ed eterogeneo come quello israeliano, spazia tra Oriente e Occidente, da musiche tipicamente israeliane e mediorientali ad altre occidentali (l’onnipresente David Bowie, i Pink Floyd, The Smiths).

D’altronde, a un certo punto del libro, l’autore inserisce questa domanda-risposta:
A suo parere, anche in futuro si continuerà a leggere libri?
Questa la sua risposta:

Gli uomini avranno sempre bisogno di storie. E i cantastorie come me avranno sempre bisogno di uomini. I libri nella forma che conosciamo oggi potrebbero scomparire dal mondo. Ma chissà? La nuova forma potrebbe essere anche più affascinante. Una colonna sonora, magari. Mi fa disperare il fatto di non poter aggiungere una colonna sonora ai miei scritti.

Editore: Neri Pozza

Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/3RKgPY9ihQiG8xFwgU9eJ5?si=woLovCcFSyiqwvMixS9GPw

La colonna sonora de “L’ultima intervista” di Eshkol Nevo
  1. נופל וקם – Shabak Samech
  2. יהיה פיצוץ – Shabak Samech
  3. Wish you were here – Pink Floyd
  4. כל העצב – Tamar Giladi
  5. האהבה מתה – Tamar Giladi
  6. Ziggy Stardust – David Bowie
  7. Islands in the stream – Dolly Parton, Kenny Rogers
  8. Lo yachol lehorid mimench et haeynaim – Meir Ariel
  9. שחרחורת – Habrera Hativeet, Shlomo Bar
  10. Yeladim ze simcha – Habrera Hativeet
  11. בלוז כנעני – Ehud Banai
  12. היום – Ehud Banai
  13. ניצוצות – Fortisakharof, Fortis, Berry Sakharof
  14. שתי פנים – Berry Sakharof
  15. עכשיו – Jonnie Shualy
  16. Feel – Robbie Williams
  17. מחכים למשיח – Shalom Hanoch
  18. Master Blaster (Jammin’) – Stevie Wonder
  19. Honesty – Billy Joel
  20. אלינור – Zohar Argov
  21. Absolute beginners – David Bowie
  22. The man who sold the world – David Bowie
  23. Modern love – David Bowie
  24. יוצא לאור – Ehud Banai
  25. Last night I dreamt that somebody loved me – The Smiths