di Lara Santini
Ve lo dico subito: questa sarà una recensione diversa dal solito e con una playlist inaspettata, a tratti sorprendente.
Inizio ringraziando l’autrice, Anita Pulvirenti, per la cortesia spiazzante, e ancora di più per aver dedicato il suo tempo a Read and play, scegliendo personalmente i brani e abbinando ad ognuno una spiegazione dettagliata e coinvolgente.
Decido di non dire molto altro, perché ho apprezzato particolarmente poter conoscere Carminia, la protagonista (e nel mio caso ripercorrerne la vita), anche attraverso le scelte musicali dell’autrice, e non trovo motivo per privarvi del piacere di questa scoperta. Aggiungo soltanto che La trasparenza del camaleonte è un romanzo che riesce a stabilire una connessione inscindibile con il lettore. L’ho letto di getto, con il respiro corto esploso alla fine in una commozione liberatoria.

Se la colonna sonora e le parole di Anita, a cui ora lascio spazio, vi incuriosicono, non vi resta che leggere il romanzo.
Paradise – Coldplay → perché racconta le speranze di una ragazza che sta cambiando e deve crescere e affrontare il mondo che non è però come se lo aspetta. Fare i conti con la realtà non è semplice neppure per Carminia, che dopo anni di affanno per riuscire a restare a galla sente di stare per esplodere. “In a night, a stormy night, she close her eyes, In the night the stormy night away she’d fly And dream Paradise”
Enjoy the silence – Depeche Mode → Perché per Carminia il silenzio e la solitudine sono il rifugio sicuro dal mondo, in cui nulla può interferire con la sua serenità: “All I ever needed Is here in my arms Words are very unnecessary They can only do harm”
Forever young – Alphaville → Canzone intensa e dolorosa nella musica e nel testo con riferimenti storici e metafore potenti, l’ho scelta perché parla di tempo che fugge. Carminia ha bisogno di seguire il suo tempo interiore invece, il mondo per lei segue un’altra velocità e ha difficoltà a stare al passo. “Let’s dance in style, let’s dance for a while Heaven can wait we’re only watching the skies Hoping for the best, but expecting the worst Are you gonna drop the bomb or not? Let us die young or let us live forever We don’t have the power, but we never say never” e ancora “Some are like water, some are like the heat Some are a melody and some are the beat”
Starman – David Bowie → Bowie crea un ponte con una dimensione superiore, ci suggerisce di guardare le cose con lo sguardo dei bambini, che sono semplici e intuitivi, non dobbiamo ragionare troppo o perderemo di vista il significato essenziale della vita: “There’s a starman waiting in the sky He’s told us not to blow it ‘Cause he knows it’s all worthwhile”
Gli impermeabili – Paolo Conte → Amo e sono cresciuta ascoltando Conte, per me la sua musica è imprescindibile. Questo brano è collegato a un altro che amo, Mocambo, e racconta della ricostruzione di questo locale abbandonato, dunque a me parla di memoria, nostalgia, speranza. “Scendo giù a prendermi un caffè scusami un attimo passa una mano qui, così, sopra i miei lividi ma come piove bene sugl’impermeabili (Ratta ta ta ta) E non sull’anima”. Conte non si può spiegare, bisogna ascoltarlo e abbandonarsi agli abissi delle sue note.
Born slippy – Underworld → è famosa per essere la colonna sonora di Trainspotting, a me trasmette forte l’idea di apnea, ossessione, solitudine e malessere, livelli profondissimi di coscienza. Abbiamo tutti delle dipendenze e le sue sonorità elettroniche mi suggeriscono il fascino dell’ossessione, che Carminia cerca di rinnegare ma che non può fingere che non esista perché fa parte di lei. Come nella canzone emerge nella ripetizione ossessiva “Shouting lager lager lager lager/ Mega mega white thing/ Mega mega white thing…” che ricorda le ecolalie che Carminia rievoca per calmarsi quando sta per esplodere.
Torna a casa – Maneskin → l’ho inserita perché abbiamo bisogno tutti di una ragione per andare avanti, e non di rado identifichiamo questo desiderio con la persona che amiamo, anche se non sempre corrisponde davvero all’idea che ci siamo fatti di lei. Carminia pure idealizza l’amore e gli dà un nome perché crede che questo l’aiuterà ad affrontare la realtà, ma è soltanto un alibi, la vita va affrontata a viso aperto, “Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette, Voglio arrivare dove l’occhio umano si interrompe, Per imparare a perdonare tutte le mie colpe, Perché anche gli angeli, a volte, han paura della morte”
Sally – Vasco Rossi → è difficilissima da interpretare proprio per l’intensità della sua protagonista. Tutte una volta ci siamo sentite Sally, terribilmente sole, come si sente ogni giorno Carminia quando ritorna a casa dal lavoro e su quel tragitto tutto uguale cerca una ragione per appigliarsi alla vita: “Forse alla fine di questa triste storia Qualcuno troverà il coraggio Per affrontare i sensi di colpa E cancellarli da questo viaggio Per vivere davvero ogni momento Con ogni suo turbamento E come se fosse l’ultimo”
La donna cannone – Francesco De Gregori → Mi è sempre piaciuta l’atmosfera che si respira al circo e in un primo ascolto, ad un’interpretazione più superficiale, questo capolavoro suggerisce l’allegria apparente che i circensi ci trasmettono con i loro numeri, ma poi entra lei, la donna cannone, allegoria del diverso, dell’emarginato, come diversa è Carminia, e tutto assume una profondità inaspettata, la musica si tinge di dolorosa attesa del pubblico, ma lei stupirà tutti perché il coraggio le viene da un desiderio profondo. Lei è più viva e forte di chi la guarda e giudica. “Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò, e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò. Quando la donna cannone d’oro e d’argento diventerà, senza passare dalla stazione l’ultimo treno prenderà. E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà,”
Falco a metà – Gianluca Grignani → Una delle canzoni che hanno riempito la mia adolescenza, si potrebbe considerare il manifesto di Carminia, il testo dice già tutto: soltanto allontanandoci dalle cose riusciamo a percepirne il reale valore. “Il falco va senza catene fugge gli sguardi sa che conviene E indifferente sorvola già tutte le accuse, boschi e città”
Tomorrow – Mika → Una canzone all’apparenza spensierata ma con un retrogusto amaro, perché anche per Carminia “l’amore è un gioco che non vinci mai…” in definitiva però, bisognerebbe affrontare la vita senza preoccuparsi troppo delle effetti: “Consequences won’t be easy From here, every road leads to regret”
Bonus track
Thoiry – Quentin 40, Puritano → Per i riferimenti cinematografici, letterari e pittorici, il linguaggio anticonformista e immediato con le parole troncate a metà che danno un ritmo ossessivo. È la canzone che avrei voluto scrivere io perché anche se distante per tempi luoghi e vissuto, sembra partorita dalla mente di Carminia e mi ha aiutato ascoltarla per entrare nel personaggio:
“Giro coi panta’ leopa’
Fra’ surrealismo e Duchamp
Fai una foto ai Matisse
Fanno le foto ai Basquiat
Fanno le foto ai Dalì
Fanno le foto ai Renoir
Sembra Thoiry”
Editore: DeA Planeta
Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/1XUd0xivSmIZ64CTVLSp9m?si=IWACu6OJSC-on3xluvgkaw
- Paradise – Coldplay
- Enjoy the silence – Depeche Mode
- Forever young – Alphaville
- Starman – David Bowie
- Gli impermeabili – Paolo Conte
- Born slippy – Underworld
- Torna a casa – Maneskin
- Sally – Vasco Rossi
- La donna cannone – Francesco De Gregori
- Falco a metà – Gianluca Grignani
- Tomorrow – Mika
bonus track - Thoiry – Quentin 40, Puritano
Questo articolo fa parte di un blogtour sensoriale dal titolo “Se fosse…”.
Qui sotto i link degli articoli dei blog partecipanti:
– Chili di libri
– L’angolo di Key
– Chic after fifty
– Parte del discorso
– Septem literary