“La lista degli stronzi” di John Niven

di Davide Morresi


Lo strillo di copertina è tratto dal The Times: “Con questo libro John Niven ci dà dentro di brutto”.
Ignoratelo.
Siamo a marzo e c’è ancora tempo per l’estate, ma se attendete qualche mese, questo è un libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone, tra gli schiamazzi dei bambini e la musica dei corsi di aquagym. Questo non significa che non sia un buon libro, ma “darci dentro di brutto” è ben altro.
La lista degli stronzi è senza dubbio un’opera spassosa e divertente, non memorabile.

Trama de La lista degli stronzi

Siamo nel 2026. Finalmente gli Stati Uniti d’America hanno il primo Presidente donna: Ivanka Trump. Proprio lei, la figlia di Donald Trump. Ivanka deve aver ben appreso dal padre, perché ci troviamo in un’America prossima futura in cui i suoi principi sono portati all’estremo. Basti dire che l’aborto è illegale e la xenofobia è a livelli mai visti prima. In questa situazione politica sociale, scopriamo che Frank Brill soffre di cancro e gli mancano pochi mesi di vita. Ovviamente Bill non vuole sprecarli, anzi, è più che determinato a impiegarli per raggiungere un obiettivo ben preciso prima di lasciare questo mondo: uccidere le cinque persone che compongono la sua personale “lista degli stronzi”. Ultimo della lista: Donald J. Trump.

Breve giudizio su La lista degli stronzi

Nel marasma di libri che escono continuamente in Italia, questo romanzo si è fatto notare più per la fama del suo autore che per il suo contenuto.
Il titolo è accattivante e indica subito che c’è dell’ironia. Niven è un maestro nel metterci di fronte alle problematiche e alle riflessioni attraverso situazioni assurde, a tratti distopiche, ma con un piglio divertente e ridanciano che strappa più di un sorriso. A volte amaro, ma pur sempre un sincero sorriso. Che poi, alla fine, è la realtà stessa a essere amara, e affrontarla sorridendo non può che farci bene.
Ma i livelli di altre sue opere passate, come A volte ritorno, sono distanti.

La musica in La lista degli stronzi

Tutte le canzoni citate nel libro in un’unica playlist su Spotify: La lista degli stronzi – John Niven

Come in altre sue opere, la musica trova un preciso spazio lungo la narrazione. Sono molte le situazioni in cui un brano o un cantante concorrono a creare la giusta atmosfera, sostenendo così le vicende e la caratterizzazione dei personaggi.

Tracklist

  1. Renegade – Styx
  2. Every time you go away – Paul Young
  3. Don’t stop believin’ – Journey
  4. Your song – Brian McKnight
  5. Livin’ la vida loca (versione strumentale) – Luiz Rodriguez
  6. Chattahoochee – Alan Jackson
  7. Gimmie tree steps – Lynyrd Skynyrd
  8. The end – The Beatles
  9. Frank’s wild years – Tom Waits
  10. Stuck inside of mobile with the Memphis Blues again – Bob Dylan

Citazioni

Mangiare da soli, si dice spesso, è un piacere sottovalutato. Ma Frank mangiava solo da così tanto tempo che doveva proprio scervellarsi per ricordare quand’era stata l’ultima volta che aveva mangiato con qualcuno.

Altra rivelazione della vecchiaia: la vita ha epoche d’oro solo nello specchietto retrovisore. Davanti, oltre il parabrezza, ci sono sempre il panico e il caos: tutto ti arriva incontro troppo in fretta.

Accadeva piano piano, giorno dopo giorno, finché una mattina non ti svegliavi e ti ritrovavi in un posto dove l’impensabile era diventato pensabile, poi era diventato fattibile e infine era diventato routine.


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