di Lara Santini
Mentre spingo con Letizia lo strofinaccio negli angoli della griglia, il signor Flood torna all’inglese. Mi augura un utero sterile (quindi niente di nuovo), mangiare senza poter cacare, la sodomizzazione da parte di tutti i diavoli dell’inferno (sia in simultanea sia a turno), dolorose strozzature in gola, un incessante bruciore all’inguine e un’eternità nel regno dei morti, con gli occhi in fiamme.
Se dal titolo e dalle prime descrizioni, il lettore sarà portato a pensare che la follia a cui il romanzo fa riferimento sia soltanto quella di Cathal, capirà già dopo poche pagine di essere in errore. Nonostante il vecchio Flood appaia come la figura portante dell’intera vicenda, non sarà in realtà l’unico catalizzatore di quella che potrebbe essere definita una Ghost Story.
Novità editoriale Bompiani, disponibile dagli inizi di giugno 2020, La follia dei Flood racchiude un’elevata dose di misticismo, e là dove il mistero sembra infittirsi, entrerà in scena Renata: appassionata di libri gialli che, con le sue teorie apparentemente eccentriche, riuscirà ad aiutare l’amica e vicina di casa Maud. Se vi state chiedendo di chi si tratta, lascerò che a fornirvi altre spiegazioni sia il blog Una ciliegia tira l’altra, che ringraziamo per avere accettato di collaborare con noi di Read and Play a questa lettura condivisa.
La colonna sonora
Ascolta la colonna sonora: La follia dei Flood – Jess Kidd
Riguardo alla playlist, tutti gli undici brani inseriti vengono citati nel romanzo, alcuni per titolo, altri con riferimenti meno specifici.
Molto presente, nel succedersi delle vicende, è stata la figura di Johnny Cash, del quale abbiamo inserito Folsom Prison Blues, la cui versione dal vivo, contenuta nell’album At Folsom Prison, raggiunse la vetta della classifica country statunitense nel 1968.

Proprio il 13 gennaio dello stesso anno, un Johnny Cash trentasettenne, aprì il suo concerto alla Folsom Prison esordendo con: “Hello, I’m Johnny Cash”.

Folsom Prison blues fu in realtà scritta tredici anni prima, quando, come Elvis Presley, sottoscrisse un contratto con la Sun Records.
A questo proposito, a chi volesse saperne di più, consigliamo la visione della pellicola Walk the line, in riferimento all’omonimo brano del 1956, dove si parla dell’amore del cantautore per un’altra grande artista: June Carter. Ciò che colpì nel film del 2005, al pari della biografia di un personaggio tormentato come Johnny Cash, fu che oltre alla magistrale interpretazione di Joacquin Phoenix, i brani vennero cantati interamente dagli stessi attori in maniera memorabile.
Tornando al romanzo di Jess Kidd, si continua con gli Abba, Iggy Pop e Louis Armstrong, per arrivare ad un passato più recente, con un riferimento a Dirty Dancing, e concludere con Julie Andrews in Do-Re-Mi di The Sound Of Music, titolo originale di Tutti Insieme Appassionatamente.
Ma ciò con cui vorremmo chiudere questo breve articolo è un passaggio del quale faticheremo a dimenticarci e che vorremmo condividere con voi:
Piango per le persone che muoiono per un blocco intestinale o un incidente in macchina, per un infarto o per una lunga malattia, per infelicità o per uno sfortunato incidente domestico. Piango per le vecchie canaglie rintanate nella loro paccottiglia e per gli intrepidi troppo spaventati per uscire di casa. Piango per le mogli morte e le sorelle cattive e le studentesse scomparse. Piango per chi non può ricordare, per chi non può dimenticare e per chi è bloccato in una cazzo di metà strada.
La tracklist
- Rule Britannia – Thomas Arne
- Folsom prison blues – Johnny Cash
- My love – Westlife
- Dancing queen – Abba
- Goodbye to love – Carpenters
- The passenger – Iggy Pop
- That’s life – Frank Sinatra
- Home – Louis Armstrong
- The time of my life – Bill Medley
- La vie en rose – Edith Piaf
- Always on my mind – Elvis Presley
- An american trilogy – Elvis Presley
- Do-re-mi – Julie Andrews-The Sound Of Music