Grande come l’universo – Jón Kalman Stefánsson

di Cristina Cantiani


Prendi un’Islanda dagli anni 50 ad oggi, il racconto di segrete vicende familiari intrecciate con musica e poesia e ci si ritrova magicamente catapultati in un’atmosfera unica dove il freddo pungente e la neve delle latitudini islandesi ci intiepidiscono pagina dopo pagina.

Ari è un uomo sui 50 anni, islandese doc, fuggito dalla sua terra, che ritorna nel luogo natale per tentare un disperato avvicinamento al padre vecchio e morente. Questa intenzione di stabilire una comunicazione tra due uomini che non si sono mai perdonati a vicenda e che hanno solo saputo scambiarsi silenzi, porta il lettore ad assistere a fasi alternate, con avvincenti ed impercettibili flashback , agli episodi di vita più significativi dei nonni e dei genitori di Ari. Un susseguirsi continuo di verità violente, pungenti come lame, che indubbiamente hanno segnato l’animo inquieto di Ari. Lui è un poeta che ha sofferto terribilmente nella sua vita e che ora, in crisi con i sentimenti e il successo letterario, ha bisogno di ritrovare la forza nella poesia.

Molti nella famiglia di Ari sono stati scrittori ed artisti e hanno trovato nella parola il conforto dal male. Non sempre però i versi riescono in questo scopo, a volte disegnano ancora di più la solitudine e la tristezza. Per il protagonista “le poesie sono una bella cosa, si possono usare come coperta quando nel mondo fa freddo … ma hanno ben poco da dire se le ossa sono stanche, se la vita ti ha scartato e la tazza da caffè è l’unica cosa che ti scalda le mani la sera”.
Un po’ come la musica. Stefánsson descrive città buie, fredde, dove nulla succede e dove la gente cerca solo un po’ di calore umano con scarso successo. Ma la musica è l’altra arma eccellente per riscaldare i cuori e mettere in moto il pensiero. Ovunque, in ogni momento, alla radio, con un CD, al bar c’è musica. Musica islandese punk, Mozart e Dire Straits, insieme a citazioni di testi di canzoni, romanzi e poesie. Praticamente un’irripetibile colonna sonora scritta e musicata che guida sapientemente Ari nel suo percorso di riappropriamento di sé, della sua storia, della sua felicità.

Editore: Iperborea

Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/2rhUQDizZUBPb7rIEpBneX?si=4zdtSJ7zTzm3I_0TfnxZAw

La colonna sonora di “Grande come l’universo” di Jón Kalman Stefánsson
  1. Telephone line – Electric Light Orchestra
  2. (Just like) Starting over – John Lennon
  3. Coward of the county – Kenny Rogers
  4. Endless love – Lionel Richie
  5. Endurfundir – Í Svörtum Fötum
  6. Stain’ alive – Bee Gees
  7. Young love – Tab Hunter
  8. Messa di requiem K. 626; I. Requiem aeternam – Mozart
  9. Gamla Gasstöðin Við Hlemm – Megas
  10. Ég lít í anda liðna tíð – Sigvaldi Kaldalóns
  11. Devil’s dance – Asaf Avidan & The Mojos
  12. Can’t help falling in love – Elvis Presley
  13. Holding back the years – Simply Red
  14. Ísbjarnarblús – Bubbi Morthens 
  15. Blue Valentines – Tom Waits
  16. Winterreise, Op. 89, D. 911: No. 17, Im Dorfe – Schubert