di Eleonora Pizzi
Alcuni sostengono che la musica sia la propria ragione di vita.
A livello tecnico, sì, sentir allineare il tempo del battito del cuore al pattern di batteria che ascolti è un fenomeno che mischia il fisico all’impalpabile. Per non parlare delle vibrazioni del basso, che attraversano ogni singola cellula di materia vivente e la scuotono finché non la riempiono dello stupore dell’emozione. Che dire, poi, delle urla dei cantanti, che su frequenze invisibili rastrellano il dolore tangibile e lo gettano via, fuori, oltre il sé? L’eliminazione di ciò che la mangia dentro e pure fuori: i danni della violenza domestica, quella psicologica, subdola e bastarda, perpetratale dal marito alcolista. Ecco il motivo per cui Iris ascolta musica.
Se non ci credi, guarda in alto, oltre il cielo: ecco l’iperuranio dei pianisti e dei loro pianoforti, una bolla di sapone in cui il musicista concede il permesso, a te che stai lì ad ascoltare, di partecipare alla loro grazia e alla loro carnalità. E sembra anche a te di fare l’amore con la musica del pianista e la musica del pianoforte, ti portano nel centro del crepuscolo d’estate e lì morite insieme, lasciate tutto, vi confondete, siete luce, particelle di luce, l’arcobaleno rifratto nella sua essenza, miele sulla lingua, il vostro nome è miele e cioccolato bianco, e il pianista alza le mani,
la musica tace,
tu espiri,
e ti accorgi che ti manca il fiato,
e sei di nuovo tu.
L’estraniazione dalla propria miseria: ecco il motivo per cui Cecilia vive immersa nella musica.
Tutte ciance. ‘Ste robe non pagano le bollette, non puoi mica mangiarti le bacchette della batteria. Trovati qualcosa di serio da fare, ben pagato, è questo l’importante nella vita! Fare esclusivamente il lavoro dei suoi sogni: ecco il motivo per cui Erik crea musica.
Iris – ironica e contraddittoria, Erik – un precisetti capace di messa in discussione continua, Cecilia – tempesta, attendono ciascuno qualcosa. Uno psichiatra diagnosticherebbe la schizofrenia alla colonna sonora di questa attesa, ma d’altra parte ognuno di noi è composto da schegge diverse che stanno insieme con la colla del nostro carattere, e ancor più questo vale per Iris, che è la voce narrante delle prime due attese in cui è diviso il libro. Il punto di vista, nelle attese successive, viene consegnato a Erik: è importante che le vicende di violenza della storia vengano digerite ed espresse dagli occhi di un uomo, attraverso rimbombi di disperazione fino a melodie di speranza, attraverso l’allegria dell’ironia necessaria alla sopravvivenza.
Perché, così come l’amore si fa in due, la violenza si sconfigge in due: il femminile e il maschile, alleati nella lotta.
Il disegno in foto di copertina è tratto da “100 abbracci” di Chris Riddell.

Editore: Streetlib
Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/1t2lOT23jGCY8iVcSSsaaV?si=ViCNFBaURriHy-ckFbDhQQ
1. Back in black – AC/DC
2. Map of the problematique – Muse
3. Blood of my enemies – Ross The Boss / Manowar
4. Ti vorrei sollevare – Elisa feat. Giuliano Sangiorgi
5. A cuore scalzo – Max Gazzè
6. Fucking hostile – Pantera
7. Sangue impazzito – Timoria
8. Castle of glass – Linkin Park
9. Black waltz – Avatar
10. Almeno tu nell’universo – Mia Martini
11. Blood and tears – Sentenced
12. Dreaming neon black – Nevermore
13. All that I bleed – Savatage
14. On your time – Dark Tranquillity
15. Beyond the black hole (live) – Gamma Ray
16. Hold my girl – George Ezra
17. Plug-in baby – Muse
18. China town – Caparezza
19. Final conversation – The Butterfly Effect
20. My sweet shadow – In Flames
21. Happy ending – Mika
22. For whom the bell tolls – Metallica
23. Fear of the dark – Iron Maiden
24. L’ombelico del mondo – Jovanotti
25. Blinded by fear – At The Gates
26. Through her eyes – Dream Theater
27. Mr & Mrs Ness – Volbeat
28. Memoria stoica/Vetro – Novembre
29. Io ti aspetto – Marco Mengoni
30. Don’t say a word – Sonata Arctica
31. A touch of evil – Judas Priest
32. Growing up (Sloane’s song) – Macklemore+Ryan Lewis feat. Ed Sheeran
33. Breaking the habit – Linkin Park
34. Mother – John Lennon
35. Space-dye vest – Dream Theater
36. 24 Preludes, Op. 28: no. 15 in D-flat Major, “Raindrop” – Fryderyck Chopin
37. Waltz in E minor, B. 56 – Fryderyck Chopin
38. Adagio – Alessandro Marcello
39. Hollow years – Dream Theater
40. La nuova stella di Broadway – Cesare Cremonini
41. Sally – Vasco Rossi