di Lara Santini
Barnum come quello del circo. Perché tutto quel che vedevo intorno, mi sembrava un grande spettacolo di clown, domatori, e acrobati: e mi piaceva l’idea di provare a raccontarlo, un po’ alla volta così come veniva.
È questo l’incipit di Barnum – Cronache del Grande Show, di Alessandro Baricco, saggio edito per la prima volta nel 1995, nato come raccolta di articoli per una rubrica su “La Stampa”.
Un concentrato di celebrità, eventi e soprattutto musica. Uno zapping sul mondo, attraverso avvenimenti che, seppur distanti nel tempo, continuano ad essere intrisi di attualità.
Ve ne parliamo oggi, 5 luglio 2020, giorno in cui ricorre l’anniversario di nascita di Phineas Taylor Barnum (Bethel, 5 luglio 1810 – Bridgeport, 7 aprile 1891), noto ai più come il fondatore del circo americano, la cui fama iniziò in realtà anni prima, con il suo ruolo di showman e con la creazione del Barnum’s American Museum, dove, tra gli altri personaggi che sfruttò per le particolari caratteristiche fisiche, espose anche la controversa Sirenetta delle Fiji.
Phineas Taylor Barnum
A chi volesse approfondire la storia di Pheneas Taylor Barnum, consigliamo la visione di The Greatest Show on Earth, film drammatico, campione di incassi nel 1952 e vincitore di un Oscar come Miglior film, regia di Cecil B. DeMille.
Locandina film del 1952 Betty Hutton, attrice protagonista de “The Greatest Show on Eart”
La colonna sonora
Ascolta la colonna sonora: Barnum. Cronache del Grande Show – Alessandro Baricco
Tornando al Barnum di Alessandro Baricco, non sorprende la massiccia presenza di brani musicali, che non hanno soltanto la funzione di arricchire la narrazione.
La musica, fin dalle prime pagine, è una protagonista.
La playlist è composta da 46 brani: tutti citati, se non per titolo, almeno attraverso i nomi dei relativi cantanti o compositori. In particolar modo, ampio spazio viene dato alla musica classica, presente sia in versioni originali che in riferimento ad altri esecutori; rimane comunque una componente fondamentale di questo saggio, nel quale rientrano in maniera calzante, le Variazioni Golberg.
Glenn Gould
A questo proposito, riportiamo un breve estratto nel quale è lo stesso autore a descrivere Gould Glenn:
Quando suonava lui, il pianoforte, propriamente, cessava di esistere, in quanto tale: diventava protesi in legno della sua mente.
Non meno importanza viene attribuita al jazz:
È che nessuno sa esattamente cosa vuol dire la parola jazz, però tutti ricordano vagamente che, quando è nato, era una parola da non dire in presenza di signore. Una parolaccia. Che parentela c’è con la musica smerigliata che porta in giro la voce, pazzesca di Dee Dee?
Il brano inserito in merito a questo riferimento è Houn Dog, anche se la versione forse più conosciuta è quella registrata da Elvis Presley nel 1956, tanto che si posizionò al 19º posto nella classifica delle 500 migliori canzoni della storia, secondo la rivista Rolling Stones.
Si potrebbe continuare con Summer Time di Ella Fitzgerald, o con Tenderly di Sarah Vaughan, oppure ancora con The Heart Asks Pleasur First di Michael Nyman, colonna sonora del famosissimo film “Lezioni di piano”; ma noi di Read and Play vi salutiamo con un ultimo estratto riguardante Ryuchi Sakamoto.
Eppure proprio lì dentro capita che Sakamoto si chini sul pianoforte e stacchi qualche tema dei suoi, quelli nati per il cinema, Il tè nel deserto, L’ultimo imperatore, cosette così, e tu non sai nemmeno se sta suonando veramente o fa finta, ma intanto senti arrivare quella libidine volgarotta che è la sigla immancabile del romanticismo che arriva, che ti arriva per le scorciatoie del cuore, quelle poco sorvegliate dall’intelligenza, e tàcchete ti becca, Chopin travestito, tenuto sotto ghiaccio, diresti la tecnologia della modernità come grande freezer buono a conservare la vecchia peperonata della nonna, come la faceva lei non la fa più nessuno.
La tracklist
- Fantasia in C minor, BMW 906 – Sviatoslav Richter
- Piano sonata No.8 C minor, Op.13 “pathétique” – Ludwig Van Beethoven, Stephen Kovacevich
- Wandererfantasie, Op.15 – Franz Shubert, Alfred Brendel
- Va pensiero – Giuseppe Verdi, Renato Cellini
- Heartattack and vine – Tom Waits
- Jesus’ blood never failed me yet – Gavin Bryars With
- Hound dog – Dee Dee Bridgewater
- I’Il be seeing you – Billie Holiday
- Summertime – Ella Fritzgerald
- Tenderly – Sarah Vaughan
- Flying home – Doctor Dixie Jazz Band
- Clarinet marmelade – Bix Beinderbecke
- I’ve got the world on a string – Louis Armstrong
- Sonata in A minor, K 59 – Domenico Scarlatti, Vladimir Horowitz
- The heart asks pleasure first – Michael Nyman
- Habanera – Maria Callas
- Oh happy day – The Edwin Hawkins Singers
- Johannespassion, BWV 245, Pt.1 No.1 – J.S Bach
- Serenata rap – Jovanotti
- Hold on – Tom Waits
- Variations Goldberg,BWV 988: Aria – Gleen Gould
- Prelude and fuge No.2 in C minor, Bwv 847: prelude – J.S Bach, Gleen Gould
- Love me tender – Elvis Presley
- Fuga y misterio – Astor Piazzolla
- Opening – Philip Glass, Bruce Baker
- Act 3, the cave of machpelah – Steve Reich
- Sextet – Christopher Clive Fitkin
- Boléro – Ravel, London Symphony Orchestra
- Primavera – Antonio Vivaldi, Gian Piero Reverberi
- Per Elisa – Ludwing Van Beethoven
- Il lago dei cigni – Ciaikovskij
- Barcarola – J.Offenbach
- Cavalcata delle Valchirie – Richard Wagner
- Carmina burana: 1 Fortuna imperatrix mundi – Carl Off
- Carmina burana: In taberna – Carl Off
- The rite of sring – Igor Stravinky
- Only you – The Platters
- Nocturne No.19 in E minor. Op. 72 No.1 – Chopin
- The sheltering sky theme – Ryuichi Sakamoto
- The last emperor – Ryuichi Sakamoto
- Si mi chiamano Mimì – Giacomo Puccini
- Carmen – Gicomo Puccini, Mirella Freni
- Fedora/Act2: vedi, io piango – Umberto Giordano, Placido Domingo
- Amor ti vieta – Umberto Giordano, Enrico Caruso
- Il trovatore/Act3: di quella pira – Giuseppe Verdi, Luciano Pavarotti
- Années de pèlerinage: pastorale – Franz Liszt, Lazar Berman