di Cristina Nori
Norman Mailer è stato uno dei più famosi e poliedrici autori statunitensi.
Nato nel 1923 e morto nel 2007, ha attraversato il Novecento americano vivendolo in pieno, da protagonista assoluto.
Combatté nella seconda guerra mondiale e successivamente fu promotore di iniziative pacifiste, provò droghe e alcol e inaugurò la stagione beat del Greenwich Village.
Nel 1975 diede alle stampe il manoscritto The fight, un’opera che sta a metà fra la cronaca e il diario, e racconta dell’incontro di pugilato più famoso del secolo, il match tra George Foreman e Muhammad Alì di Kinshasa.
L’incontro si svolse nello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) il 30 ottobre 1974, alle 4 del mattino, per ovviare all’opprimente e umida calura africana.
Mailer era stato un pugile dilettante e trasformò il racconto di un incontro in un capolavoro di equilibrio fra storia e filosofia.
The fight è un sorprendente cocktail la cui prima parte è dedicata alla descrizione dello Zaire governato dal dittatore Mobutu, uno dei più grandi fautori del match del secolo, della filosofia e delle tradizioni dell’Africa centrale.
Mailer si avvicina al cuore del libro a cerchi concentrici e ci fa conoscere Foreman e Alì dapprima attraverso la loro storia, il loro entourage e il loro modo di allenarsi. Sono due neri americani del loro tempo, eppure non potrebbero essere più diversi.
Alì è il sovversivo, il campione spodestato per aver rifiutato la guerra del Vietnam perché “Nessun Vietcong mi ha mai chiamato sporco negro”.
Foreman invece è l’incarnazione dell’american dream realizzato da un afroamericano.
Intorno a loro si muovono i loro clan, fatti di allenatori, ex pugili, parenti e manager.
Qui Norman Mailer dà il meglio nella sua veste di cronista, descrivendo con sagacia e curiosità Angelo Dundee, l’allenatore di Alì, Drew Bundini – l’inventore di “vola come una farfalla, pungi come un’ape” -, il luciferino Don King, organizzatore dell’incontro al suo primo colpaccio internazionale.
L’autore a un certo punto lascia magicamente la parola al Mailer pugile, che conosce bene la mistica della boxe, per la narrazione dell’incontro e, prima ancora, per le sessioni di allenamento.
Nei momenti migliori Foreman sembrava un leone. In quelli peggiori, somigliava a un bue. Perciò il primo obiettivo del suo allenamento era lavorare sulla grazia dei suoi movimenti. Gli insegnarono a danzare.
Già, danzare sul ring come Muhammad Alì.
Qui, in The fight, incontriamo la musica.
Mailer racconta le sessioni di allenamento di George Foreman e ci sorprende con la descrizione del campione in carica che medita e si muove al suono di musica classica e sinfonica rivisitata in chiave pop.
Le streghe di Macbeth incontravano gli dei di Wagner al sorgere di un’alba spastica. I demoni abbondavano, le caverne ribollivano di vapori.
Tutto ciò non basterà al favorito per conservare il titolo, perché Alì si preparava da tutta la vita per “the rumble in the jungle”.
Mailer, che tratta sé stesso come uno dei protagonisti della storia e parla di sé in terza persona, concluderà lasciando la parola al campione:
La notte in cui (Norman, ndr) era andato a correre con Alì, Alì aveva detto ‘Sarà una bella esperienza per te, ricordare che hai corso con il campione pochi giorni prima dell’incontro’. Norman lo aveva trovato un commento un po’ presuntuoso, ma ora pensò che forse Alì aveva avuto ragione una volta di più: stava già cominciando a ripensare con affetto a quel momento.
La musica in The fight
La nostra playlist è stata costruita sulla base delle musiche che, a detta di Mailer, ispiravano l’allenamento di George Foreman – Sibelius, Mussorgsky, Wagner – più il gospel nero I love the Lord e l’inno di battaglia di Muhammad Alì, successivamente messo in musica.
Alì bomayè infatti è il grido in lingua zairese con cui la folla incitò il campione all’ingresso sul ring: Alì, mandalo al tappeto.
Norman Mailer è stato scrittore, giornalista, saggista, commediografo. Ha lavorato anche per il cinema, come attore e regista.
Vinse due volte il Premio Pulitzer, per Le armate della notte e Il canto del boia.
Le sue opere più famose, oltre a The fight, sono Il nudo e il morto (1948) e I duri non ballano (1984).
The fight è pubblicato in Italia da La nave di Teseo con la traduzione di Alfredo Colitto.
Ascolta la colonna sonora su Spotify: The Fight – Norman Mailer
Tracklist di The fight
- Ride of the Valkyries – Richard Wagner
- Fuggi, regal fantasma (Macbeth atto III) – Giuseppe Verdi
- Valse triste, opera 44 – Jean Sibelius
- Una notte sul monte Calvo – Modest Mussorgsky
- I love the Lord – Donny Hathaway
- Ali Bomaye – 2 Chainz