Sylvia – Leonard Michaels

di Davide Morresi


La colonna sonora

La colonna sonora è fatta principalmente di brani jazz, quel jazz che Leonard era solito ascoltare nei locali di New York, l’unico modo che aveva di evadere dalla gabbia in cui aveva deciso, più o meno consapevolmente, di rinchiudersi. 
Tutti i brani sono citati, con il titolo, una frase del testo, o il nome dell’artista, nella narrazione.

Ascolta la colonna sonora: Sylvia – Leonard Michaels

Sylvia: un romanzo struggente e doloroso

Leonard Michaels racconta in meno di 130 pagine la sua storia d’amore con la prima moglie Sylvia Bloch.

Siamo nella New York degli anni Sessanta. Sylvia e Leonard si conoscono per caso e da subito provano un’attrazione irresistibile. 
La loro storia è fatta di ossessione, dolore, possessione reciproca.
I due si amano alla follia e non riescono a fare a meno l’uno dell’altra, anche se tutte le loro azioni sembrano essere volte alla violenza psicologica. Sylvia urla, soffre, minaccia, possiede. Leonard a sua volta risponde con ulteriori minacce, ma diventa via via totalmente succube della moglie. 

In poco tempo i due decidono di sposarsi. Poco prima del matrimonio, in un momento di lucidità, Leonard pensa di andarsene, realizza che questo amore lo tiene lontano dalla felicità e pensa di fuggire via. Ma il legame con Sylvia è talmente forte che il suo resta solo un proposito.
È solo dopo il matrimonio, dopo ulteriori situazioni al limite del pensabile, che Leonard scoppia del tutto e, con grande sofferenza, se ne va. Ma il suo allontanamento è solo fisico, perché con la mente e con il cuore resta ancorato a Sylvia, in una dinamica di possessione psicologica che solo in seguito Leonard riuscirà a comprendere pienamente, solo dopo che Sylvia, un giorno, deciderà lei di farla finita, in modo definitivo: si suicida.

Quando le cose all’università le erano andate bene, era di buonumore; una volta la trovai tutta contenta perché aveva ottenuto una piccola borsa di studio. Un’altra volta mi aspettava stravaccata in poltrona, madida di sudore. I cassetti erano aperti, svuotati, e il contenuto sparpagliato in giro per casa. Il letto era rivoltato. Fermo in mezzo al soggiorno, la guardai cercando di capire cosa fosse successo. Avevo ancora la cartella in mano e il cappotto addosso. Sylvia scrutò il mio volto con una luce ironica negli occhi, come se mi leggesse dentro.
« Va bene, » disse « dov’è? ».
« Dov’è cosa? ».
Rise, rovesciando di scatto la testa con fare arrogante, come a dire che non gliela davo a bere con la mia aria candida.
« Come si chiama lei? ».

A poco a poco capii che aveva setacciato l’appartamento alla ricerca di prove della mia infedeltà: lettere d’amore, foto discinte delle mie ragazze, eccetera. Non c’era niente del genere. Solo i miei diari, peggio di una lettera d’amore, ma Sylvia non li trovò mai. Litigammo per ore, ben oltre la mezzanotte. Il mio delitto, che esisteva solo nella sua testa, non poteva essere dimostrato, ma neanche la mia innocenza.

Peculiarità di “Sylvia”

Un libro da divorare. E quando si divora qualcosa, si deve avere lo stomaco forte. Sì, perché uno stomaco forte è necessario per digerire tutto quello che Leonard Michael offre al lettore.
Un libro che mira dritto al cuore, spara senza preavviso, fa centro e colpisce duro.
Un libro cruento che contiene però una scrittura lieve, delicata.
Un libro ispirato a una storia vera, vissuta dallo scrittore in prima persona, il che lo rende anche più potente.

Editore: Adelphi

La tracklist

  1. Can’t help falling in love – Elvis Presley
  2. The garden of love – Allen Ginsberg
  3. Everyday (I have the Blues) – B.B. King
  4. My baby just cares of me – Nina Simone
  5. ‘Round midnight – Thelonious Monk
  6. Jump monk – Charlie Mingus Quintet
  7. Stella by starlight – Miles Davis
  8. Tenderly – Sarah Vaughan
  9. Louise – Maurice Chevalier
  10. Lonely woman – Ornette Coleman
  11. Serenade in blue – Charlie Mingus Quintet

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