Pizzeria Kamikaze – Etgar Keret

di Davide Morresi


Una selezione di nove racconti accomunati da un filo conduttore: situazioni assurde, personaggi surreali, ambientazioni grottesche, con un che di macabro.

Pizzeria Kamikaze

Il racconto più lungo è quello che dà il titolo al libro. In un mondo parallelo si ritrovano tutte le persone morte per suicidio. Tra queste, Haim, che trova lavoro nella pizzeria Kamikaze due giorni dopo il suo arrivo. Tra personaggi assurdi, ragazze con lunghe cicatrici ai polsi, “ma non è detto che non ci stiano”, il cane semi-parlante Freddy e Kurt Cobain rompicoglioni, Haim si mette alla ricerca della sua amata Desideria, che scopre essersi suicidata un mese dopo di lui.

Da quando ho conosciuto Ari, ogni sera facciamo il giro dei pub. Ce ne sono appena tre ma noi li frequentiamo tutti per essere sicuri di non perderci niente. Alla fine, però, arriviamo sempre al Bar A, che è il migliore e anche quello che chiude più tardi. Ieri, invece, è stato davvero deprimente perché Ari ha portato un amico: Kurt. Ari lo tiene in grande considerazione perché era il solista dei Nirvana o qualcosa del genere, ma la verità è che Kurt è un gran rompicoglioni. Nemmeno io sono tanto felice qui ma lui non fa che lamentarsi e quando attacca non c’è modo di farlo smettere. Ogni cosa che si dice gli ricorda una canzone che ha scritto e che si mette immancabilmente a declamare e noi dobbiamo far finta di commuoverci e a volte è persino capace di andare dal barman a chiedergli di mettere una sua canzone e allora non sai più dove andare a seppellirti. A dire il vero io non sono l’unico che non lo sopporta. Tutti, eccetto Ari, lo odiano.

In un altro racconto, Colla pazza, una donna scopre che suo marito la tradisce e decide di usare la colla in modo originale. Così quando il marito torna a casa scopre che la cornetta non si stacca più dal telefono, le sedie e il tavolo sono fissi al pavimento, la porta del frigorifero non si apre. E che sua moglie pende a testa in giù dal soffitto con un ghigno in bocca. Così prende una scala e tenta di tirarla giù, ma quella non si stacca dal soffitto. In un gesto di affetto allora la bacia in bocca, e i due rimangono così, appiccicati tra loro, labbra su labbra.

Ho sempre pensato che il paradiso fosse un posto dove va la gente che è stata buona in vita, ma non è così. Dio è troppo generoso e caritatevole per decidere una cosa simile. Il paradiso è un posto dove va chi non è riuscito a trovare la felicità sulla Terra. Qui mi hanno spiegato che i suicidi si reincarnano perché il fatto di non essere stati felici una volta non vuol dire che non possano esserlo una seconda.

La colonna sonora

Ascolta la colonna sonora: Pizzeria Kamikaze – Etgar Keret

La tracklist

  1. Negative creep – Nirvana
  2. People ain’t no good – Nick Cave & The Bad Seeds
  3. Knockin’ on heaven’s door – Bob Dylan
  4. Deep fear – Sidekick
  5. Don’t stop the dance – Bryan Ferry
  6. תשמור על העולם ילד – David D’Or

Una lettura divertente

Leggerezza e ironia con un tocco di black humor. Pizzeria Kamikaze è divertente. Si sorride e si ride.
Veloce e dalle dimensioni per nulla impegnative, si tratta di un’ottima raccolta per qualche ora di spensieratezza, o da usare come lettura defaticante dopo un libro impegnativo.

Editore: Feltrinelli


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