Non dire cazzo – Francesca Rimondi

di Luca Brecciaroli


Non dire cazzo, scritto così, senza asterischi o censure, è un romanzo pubblicato nel 2018 (Frassinelli) dalla bolognese Francesca Rimondi, scrittrice e redattrice editoriale.

Il libro è l’autobiografia di una mamma dei nostri giorni, scritta in forma di dialogo con i figli e i familiari: un romanzo solo apparentemente comico-satirico, che narra vicende quotidiane comuni alla maggior parte delle persone contemporanee. Sì poiché la quotidianità è molto presente in tutte le pagine del romanzo, profondamente reale e concreta anche nel linguaggio con il quale l’autrice narra le proprie vicissitudini familiari, un linguaggio brillante, reale, incalzante, ricco di citazioni.

Al realismo di fondo fanno da contraltare molte parti surreali e oniriche, particolarmente comiche nel caso degli incontri con alcuni personaggi della nostra quotidianità: alcuni reali, o quantomeno possibili, come quelli con Biagio Antonacci, Cesare Cremonini, Samuele Bersani (non a caso bolognesi come l’autrice), altri (presumibilmente) immaginari, come quelli con Christian Bale alla Coop o con Mario Draghi allo sportello bancomat di una cittadina della provincia marchigiana…

Cuore del romanzo il rapporto con i due figli, identificati citando Quentin Tarantino con gli appellativi Numero Uno e Numero Due, che affrontano le “pericolose” età della crescita, nello specifico dell’adolescenza e dell’infanzia, in un susseguirsi di eventi quotidiani descritti in maniera tanto realistica quanto ironica. Ma l’altra metà del cuore del romanzo è il rapporto con l’altra generazione, quella che ci precede, e quindi con i genitori, nello specifico un padre che sta affrontando le inevitabili prove dell’età e del declino fisico: in questo caso l’autrice scrive pagine molto toccanti pur non perdendo l’ironia che permea tutto il romanzo e che si rivela sempre strumento fondamentale per affrontare le prove della vita.

E il titolo? E le parolacce presenti nei dialoghi? Anche questo è un aspetto del libro che lascia ovviamente il segno: se da un lato, a una prima impressione, si può pensare a un uso gratuito della “parolaccia”, d’altro canto risulta ipocrita non ammetterne e riconoscerne un uso quotidiano, una presenza costante nelle nostre vite, nei nostri dialoghi. E trattando il romanzo appunto di quotidianità e vita reale, diventa impossibile sottrarsene, ma se ne fa un utilizzo intelligente e mai volgare.

Ben altre sono le devianze e le volgarità dei giorni nostri, una per esempio, tra le tante citazioni che si potrebbero estrapolare dal romanzo.

Le chat delle mamme sono la testimonianza dell’abbrutimento massimo cui l’umanità è giunta!

Tantissime le suggestioni legate alla musica, al cinema e alla letteratura, e non poteva essere altrimenti data la caratteristica di “intellettuale damsiana” dell’autrice (così definita dallo stesso figlio Numero Uno). Tanti film, libri e canzoni fanno da contorno, e a volte da struttura vera e propria, a molti momenti che scandiscono la narrazione: la playlist potrebbe davvero essere chilometrica…

Onnipresente la “bolognesità” dell’autrice, così come alcuni caposaldi della musica negli anni Novanta (Blur, Sonic youth) e degli anni Zero (Le luci della centrale elettrica, I cani).

Editore: Frassinelli

Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/39VDsVcP5qbCEAzAAHJ3Gx

La colonna sonora di “non dire cazzo” di Francesca Rimondi
  1. Bang Bang – My baby shot me down – Nancy Sinatra
  2. Viva la rosa – Mercanti di liquore
  3. More than this – Roxy music
  4. Kool thing – Sonic Youth
  5. Bela Lugosi’s dead– Bauhaus
  6. Don’t you (forget about me) – Simple minds
  7. Giudizi universali – Samuele Bersani
  8. Lisztomania – Phoenix
  9. Marmellata #25 – Cesare Cremonini
  10. Sinfonia n. 5 – Gustav Mahler
  11. Robespierre – Offlaga Disco Pax
  12. Father and son – Cat Stevens
  13. La gigantesca scritta Coop – Le luci della centrale elettrica
  14. Sono buono – Skiantos
  15. Gold soundz – Pavement
  16. Come Vera Nabokov – I cani
  17. Basket case – Green day
  18. Girls and boys – Blur
  19. La morte di rinquore – Rancore
  20. God only knows – The Beach Boys
  21. Here comes the sun – The Beatles