di Cristina Nori
A scuola abbiamo studiato una guerra, la seconda guerra mondiale, iniziata nel 1939 e terminata nel 1945.
Ora, a settantacinque anni di distanza, c’è un nuovo libro da aprire, che scriverà altri fatti, oltre a quelli storici riportati dai sussidiari e noti a tutti.
Temi del romanzo di Cristina Gregorin
Cristina Gregorin nel romanzo L’Ultima testimone ci fa comprendere che la guerra non è solo un fatto storico con una durata definita, un inizio e una fine. Spesso, in chi l’ha vissuta, diventa uno stato profondo dell’anima da cui non si riesce più a sfuggire.
Plasma le persone, ne guida i comportamenti, in modo a volte esplicito, a volte subdolo.
A distanza di anni dal fatidico 1945, la guerra non è ancora finita per Alba, Liliana, Vasco e Bruno, partigiani istriani che trascinano, loro malgrado, un pesantissimo fardello di segreti e vendette.
Qui si intrecciano le storie di due famiglie e dei loro discendenti, Mirko e Francesca, che la guerra non l’hanno vissuta, ma ne subiscono di riflesso gli strascichi.
È così difficile ricordare tutto. I ricordi sono come i sogni che scompaiono con il disincanto del mattino. Gli incubi, invece, quelli restano.
Il secondo grande tema del romanzo è la famiglia e la sua mutazione nel tempo.
Oggi le famiglie sono sempre più costituite da singoli individui, che si incrociano per breve tempo e poi si separano di nuovo: così è Francesca, medico single per scelta e votata al lavoro, e così è Mirko, ricercatore divorziato in cerca di un equilibrio con figlia ed ex moglie.
Di contro, ci sono le grandi famiglie della metà del Novecento, dove il destino di un partigiano – o di una spia – poteva diventare la sorte di tutti, bambini compresi.
La cruda e scarna mentalità della guerra, fatta di rappresaglie e vendette, si scontra con le ipotesi e le fantasie che oggi gli uomini liberi possono permettersi.
Sono secoli che gli uomini sognano eroi vendicatori dei più deboli. Appunto, limitiamoci a sognarli.
La cornice della vicenda è l’Istria, territorio che ha conosciuto la crudeltà dei fascisti e poi dei titini, a cui l’autrice, triestina, è particolarmente affezionata.
Editore: Garzanti
La playlist
Ascolta la colonna sonora: L’ultima testimone – Cristina Gregorin
Per la nostra playlist abbiamo scavato nelle memorie di famiglia – e nel web – alla ricerca di canzoni dell’epoca della guerra o dedicate alla guerra stessa. Una colonna sonora tutta italiana e tutta d’autore, forse triste, ma utile a ricordare ciò che è stato e che non deve tornare.
Buon ascolto!
La tracklist
- Ta-Pum – Coro della Sat
- L’Internazionale – Bandiera Rossa
- Le fosse ardeatine – Giovanna Marini
- Generale – Francesco De Gregori
- Quello che siamo – Folkabbestia
- La guerra di Piero – Fabrizio De André
- Auschwitz – Francesco Guccini
- Siamo i ribelli della montagna – Ustmamò
- Domenica 24 marzo – Enzo Jannacci
- Padroni della terra – Luigi Tenco
L’autrice
Cristina Gregorin è nata a Trieste ma vive a Venezia, dove per molti anni si è impegnata nella salvaguardia del patrimonio culturale collaborando con un’associazione di cittadinanza.