L’ossessione di Un amore di Dino Buzzati

di Davide Morresi


Datato 1963, Un amore è un romanzo che la critica generalmente definisce distante dai canoni abituali di Dino Buzzati.

La trama

Il protagonista è Antonio Dorigo: milanese, prossimo ai cinquant’anni, architetto di successo, vive da solo. Nella sua vita non è mai riuscito a innamorarsi e lui stesso ammette che con l’altro sesso ha un rapporto problematico, come si trattasse di una terra straniera, inaccessibile. Ha una vita agiata, senza eccessi ma con buone possibilità economiche, il che gli permette di compensare l’incapacità di conquistare una donna con la frequentazione di una casa di appuntamenti. È lì che un giorno conosce la prostituta Laide (vero nome: Adelaide).

Laide è giovane, piena di vita, fa la ballerina alla Scala di Milano e in un night club, ed è interessata al denaro di Antonio.
Antonio se ne innamora perdutamente. I due instaurano un rapporto di continuità fino a stipulare un accordo che prevede un importo mensile in cambio di un tot di incontri.
Tutto parrebbe filare liscio se non fosse che Laide diventa un’ossessione per Antonio. Lui la pensa continuamente, in un modo affatto sano. La immagina con altri e ne soffre, diventa geloso ai limiti dell’eccesso, si arrovella il cervello di paranoie degne di un adolescente alla prima esperienza d’amore. Se si pensa poi che il loro rapporto è basato esclusivamente su un accordo “commerciale”, il tutto raggiunge elevati livelli di paradosso.
Antonio si comporta come se Laide fosse la sua donna, considerando “sua” nell’accezione più possessiva: la vorrebbe per lui, sempre e solo per luiy, vorrebbe che non incontrasse nessun altro uomo, non solo come prostituta, ma in nessun’altra occasione. Insomma, la vorrebbe rinchiusa e ferma ad attenderlo.
Purtroppo per Antonio però Laide ha ben chiari i termini dell’accordo economico ed ha ben altre priorità. Ed ecco allora che la vediamo farsi beffe di Antonio. Consapevole dell’amore dell’uomo, se ne approfitta. Per esempio, si fa accompagnare in modo tanto spontaneo quanto calcolatore in vari posti, compresi luoghi per incontrare altri uomini. Addirittura si fa vedere insieme a un suo amante, e come Antonio esprime la sua gelosia, lei lo zittisce subito e lo accusa di esagerazione. Che, in fin dei conti, è la totale verità.

La musica in Un amore

Ascolta la colonna sonora su Spotify: Un amore di Dino Buzzati.

Laide è una ballerina. Si potrebbe pensare quindi che il romanzo sia intriso di musica. Ma non è proprio così. Quando si parla dell’attività di danza di Laide, lo si fa spesso con opere di invenzione letteraria (per esempio con titoli di invenzione, come il balletto di un certo Lachenard, intitolato L’étoile du soir). Così come quando si parla del night dove Laide va si esibisce di notte, si fa cenno a rock’n’roll, al blues, ma l’attenzione non è per nulla sulla musica, quanto piuttosto sul sesso, sull’ambiente equivoco e libertino, sul sudore e sulla sensualità.

Cenni più definiti si legano invece alla musica popolare.

Al momento giusto il pick-up automaticamente calò con un movimento sornione come di rettile. Al primo contatto uscì la musica.
«Che cos’è?» lui chiese.
«È il cha-cha-cha più bello che ci sia. Los cariñosos. Giù al Due lo suonano sempre. Ma trovarlo in disco non è facile.»
«Sai ballare bene il cha-cha-cha
«Vorrei ben sperare.»
C’è una risentita fierezza nella voce, come se il dubbio di lui la avesse offesa. Se sa ballare il cha-cha-cha? Chiederebbe a un Fangio se sa guidare l’automobile?
Da sola, in mezzo alla grande stanza, si è messa a ballare.

In altri passi si parla di canti volgari, da osteria.

E a un tratto, durante un viaggio, dopo Parma la Laide incomincia a cantare si era levato il sole lei si era messa un fazzoletto che la faceva sembrare una contadinella prese a cantare ma non cantava canzoni di moda attaccò il repertorio delle canzoni uscite dalle lontanissime profondità del popolo rozze e volgari forse senza nostalgie e languori, storie da caserma e da osteria cariche di doppi sensi ma secche e autentiche.
Cantava non sguaiata ma libera non maliziosa ma furba piccola teppista che all’improvviso ritrovava in sé l’aria delle strade e dei cortili di quando era bambina e faceva la lotta coi compagni pestandosi di santa ragione…

E proprio quei canti fanno venire in mente ad Antonio un canto popolare famoso e che lui stesso in passato aveva cantato.

Si ricordò Antonio che una notte a Milano, sarà stato verso le due, era stato risvegliato da un canto ritmato e protervo, doveva essere una compagnia di ragazzi in bicicletta che andavano e venivano per il viale sempre cantando e da principio Antonio non aveva capito che cosa fosse poi riconobbe la vecchia canzone dello spazzacamino, l’aveva udita cento volte…

In queste occasioni la musica affianca alla perfezione il carattere di Antonio, così preciso e professionale, ma naturalmente attratto dalla volgarità, dalla brama di possesso di una donna, anche a costo di pagare, dalla volontà di fuggire dagli obblighi sociali e lasciarsi andare ad un canto che, seppure volgare, valeva più di mille opere alla Scala. La musica, utilizzata nella narrazione in questo modo, diventa abbandono ai propri istinti, libertà dalle costrizioni, riscoperta della propria autenticità.

La colonna sonora che trovate qui riprende tutti i riferimenti musicali contenuti nel libro. Dove i titoli e le citazioni sono esplicite, si è preso il brano specifico menzionato. Dove si fa invece riferimento in modo generico a un genere…

…mentre dalla tasca del paltò gli usciva un piccolo valzer viennese…

Ragazzi e ragazza, seppur giovanissimi, si esibivano i frenetici boogie-woogie e rock-and-roll di genere acrobatico…

«Lui il ballerino a un certo punto mi dà una spinta e io rotolo per terra. Si prendono certe pacche a fare il blues

…si è scelto per un titolo in linea con la narrazione e con gli anni in cui si svolgono le vicende .

La tracklist di Un amore di Dino Buzzati

  1. The Second Waltz – Dmitri Shostakovich
  2. Boogie woogie country man
  3. Good golly Miss Molly – Little Richard
  4. Cha Cha Cha De Los Cariñosos – Fred Buscaglione
  5. Rigoletto, Act III: La donna è mobile – Giuseppe Verdi (Luciano Pavarotti)
  6. Going down – Freddie King
  7. Cello Suite N. 1 in Sol maggiore, Preludio – Johann Sebastian Bach
  8. Stornelli maliziosi – Alvaro Amici
  9. Spazzacamino – Nanni Svampa

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