L’esplorazione della sessualità in Darryl di Jackie Ess

di Stefano Ficagna


Siete pratici del termine cuckhold? Sapete cos’è un bull? Probabilmente avrete sentito parlare del termine BDSM, magari avrete conosciuto qualche persona in una relazione aperta, ma niente vi avrà tolto la sensazione che tutte queste sono eccezioni alla norma quando si parla di sesso. Ad allargare i vostri orizzonti è arrivato l’ultraquarantenne Darryl Cook, maschio beta per autodefinizione che in Darryl, esordio letterario di Jackie Ess (pubblicato in Italia da Pidgin), si lancia in una scoperta a tutto tondo di sé stesso attraverso la sfera sessuale.

La colonna sonora di Darryl di Jackie Ess

Ascolta la playlist di Darryl su Spotify: Darryl – Jackie Ess

Darryl, oltre che un esploratore nell’ambito della sessualità, è anche un ricercatore nell’ambito musicale. Immagina di dare l’impressione di essere un tipo da John Mellencamp, si rilassa ascoltando lo space rock degli Hawkwind, apprezza il free jazz di Pharoah Sanders e Sun Ra (anche se dice di non capire la musica nera) ma non disdegna la trance ibridata di world music del dj britannico Simon Posford. In mezzo a questa carrellata trovano spazio anche i The Killers con la loro Mr. Brightside, definita dallo stesso Darryl “canzone che parla dell’essere un cuckhold”: ve lo sareste aspettato sentendola in radio?

Tracklist di Darryl di Jackie Ess

  1. Ripples of the mind – Simon Posford, Shpongle
  2. Don Giovanni, ossia Il dissoluto punito, K.527 / Act 1: “Leporello, ove sei?” – Wolfgang Amadeus Mozart, Samuel Ramey, Ferruccio Furlanetto, Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan
  3. Role model – Eminem
  4. Mr. Brightside – The Killers
  5. All you ever do (the slut who loved me) – Violent Delight
  6. Wang Dang Doodle – Howlin’ Wolf
  7. Cherry bomb – John Mellencamp
  8. Mu – Sun Ra
  9. Time we left this world – Hawkwind
  10. Another brick in the wall – Pink Floyd
  11. The man in me – Bob Dylan
  12. Wisdom through music – Pharoah Sanders
  13. One and one – Miles Davis

Come conoscere sé stessi insieme agli altri

Tu vivi indirettamente attraverso le celebrità, io vivo indirettamente attraverso gli uomini che si scopano mia moglie. Ma certo, okay, sono io quello strano. Ma lascia che ti faccia una domanda: tu non guardi nessuno sport? Potrei chiederti “Che senso ha se non sei tu a giocare?” ma non sarebbe esattamente una domanda appropriata.

Darryl Cook è un uomo prossimo alla crisi di mezza età. Ha una bella moglie, Mindy, un figlio al college che non sente mai, un’eredità sostanziosa che gli permette di non lavorare e un vuoto interiore che lo fa dubitare su chi sia realmente. E da qualche tempo si è dato al cuckoldismo, ovvero lascia far sesso a sua moglie con altri uomini in maniera consensuale, eccitandosi per la situazione anche quando non è fisicamente presente. È questo il punto della storia in cui ne facciamo la conoscenza, in tempo per essere accompagnati in un lungo tourbillon di ricerca della propria identità che passa anche, ma non solo, per il sesso.

L’altro giorno Oothoon scriveva di quel che significa essere un uomo ora, di come sia cambiato. Ma non è arrivata alla parte che fa male. Cosa accade a quelli come me che sono impantanati nel vecchio modello di mascolinità anche se sono completamente bruciati da esso? Perdiamo una sovrastruttura, persino per il nostro dolore. Non riuscirò mai a pensare a me stesso come a qualcosa di diverso da uno sfigato, ma nessuno più giovane di me capirà realmente perché io mi senta così, anche se sarà d’accordo per le proprie ragioni. Non sono male fisicamente, ho una bella moglie, un po’ di soldi, una casa, ho una salute decente. E allora che problema ho? Non so dire quale sia la fonte del dolore, per loro sarei semplicemente un isterico. Ma direi che questo non è completamente vero.

La storia che Jackie Ess ha deciso di raccontare è narrata in prima persona dallo steso Darryl, il che ci permette di avere accesso libero e senza filtri ai suoi dubbi, i suoi desideri e le molte paure che lo attanagliano. Mentre attorno a lui ruota una galleria sempre più ampia di personaggi (i bull Bill e Clive, l’uno sensibile e l’altro misterioso e violento, la trans Oothoon, la lesbica Kit, i poliamorosi Patrick e Satori), Darryl cerca di scoprire cosa gli dà piacere e come può dare piacere agli altri, aprendosi in maniera genuina al mondo e scavando sempre più in profondità nella propria psiche. Fra abusi di droghe, momenti di tensione, eccessi di generosità e burrasche matrimoniali, riuscirà a trovare una sorta di pace?

Ho bevuto del tè, perché è ovvio che ci fosse del tè, con Satori e Raggiodiluna. Voglio morire. Questi tizi che fanno yoga hanno un loro modo di muoversi, e io lo detesto. Non so cosa lo renda diverso da come si muove Satori, dalla “presenza” che ha lei, ma lo è. Perché lui respira così lentamente? È come se dovesse portare addosso i suoi progressi nella meditazione come se fossero piume di pavone. Credevo che il senso della meditazione fosse che questa roba non conta niente, ma eccoci qui. Un’altra cosa in cui posso essere il peggiore. Non bastava che sono un vecchio, che sono in forma peggiore, che lui probabilmente ha un cazzo migliore del mio. Non voglio pensarci.

Ess non ambisce a creare un esempio con il suo personaggio. Darryl è umorale, estremamente sensibile, a volte meschino, ma affronta tutta la sua vita con una dose inesauribile di curiosità, anche quando questa lo porta troppo vicino a svelare i dettagli di una morte nell’ambiente BDSM locale su cui sarebbe meglio non fare domande. L’autrice con questo esordio riesce a mostrare senza spettacolarizzazioni un mondo di persone che vivono la loro vita alla stessa maniera di chiunque altro (anche se pure io vorrei una cospicua eredità come Darryl per non dover lavorare), trovando il piacere in luoghi che molti non sono disposti a sondare: in un mondo in cui i Mondiali di calcio maschili vengono organizzati da uno stato in cui l’omosessualità è ancora illegale, libri del genere dovrebbero girare molto di più.


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