Il rapporto tra autore e personaggi in Signor Morte di Graeme Gibson

di Cristina Nori


Signor Morte è un dedalo di storie che si inseriscono una nell’altra, partendo dal protagonista, che può ben simboleggiare il caos di emozioni e ricordi.
Robert Fraser infatti è uno scrittore, canadese come il suo “padre” autore Graeme Gibson.
Tutto il romanzo è un inseguimento fra autore e personaggi, che gli fungono da alter ego o da specchio parziale per raccontare inquietudini e nodi irrisolti della vita.

Il titolo non deve spaventare: qui non ci sono mostri e non c’è La metà oscura che va a tormentare la psiche del protagonista. In Signor Morte c’è molta quotidianità, molta riflessione sulla vita e sulle occasioni che ognuno di noi può trovarsi ad affrontare.
Robert abbozza i suoi personaggi, poi li critica, ci litiga, li disfa. A tratti è divertente, a tratti invece si sarebbe tentati di dargli un consiglio sulla strada da far percorrere all’uno o all’altro.
Chi scrive (o come me scribacchia) si rifletterà nelle paranoie dello scrittore che a volte si sente fallito, bloccato, e poi all’improvviso riesce a innestare su un personaggio una riflessione profonda e densa di significato.

L’altro grande tema toccato dal romanzo è ovviamente la morte. Attraverso i suoi pensieri e i percorsi dei personaggi da lui creati, Fraser cerca di dare un senso alla morte del padre, del nonno e del fratello, eventi di cui ha preso atto ma che non ha pienamente assorbito.
Alla fine del percorso c’è sempre l’ombra della morte come conseguenza naturale della vita, con tutti i corollari che si porta dietro: bisogna temerla? Aspettarla? O semplicemente relegarla in un angolino recondito di una notte insonne?

Fraser al termine del romanzo trova consolazione nel contemplare la natura, immergendosi in essa, e qui il Canada si mostra in tutta la magnificenza del creato:

La foresta era rannicchiata intorno a lui compatta come muschio o licheni. Sebbene la luna oscurata gettasse un sentiero vuoto e levigato fino alla riva opposta, la notte era diventata silenziosa. In momenti come questi Robert Fraser a volte, non spesso, scopre che per un istante, una precisa sequenza di battiti cardiaci, forse il tempo che la foglia morta di un pioppo ci mette per liberarsi e vorticare delicatamente fino a terra, è stato posseduto da un’estatica serenità.

L’autore Graeme Gibson

Graeme Gibson è nato in Canada nel 1934 e morto a Londra nel 2019. Era sposato con la scrittrice Margaret Atwood, autrice de Il racconto dell’ancella.
Gibson è considerato uno dei più importanti rappresentanti della letteratura canadese. Fu anche un convinto ambientalista e un membro del comitato direttivo del WWF Canada.
La sua opera più famosa è Eleven Canadian Novelists (1973), che raccoglie le interviste dell’autore ad alcuni tra i maggiori scrittori canadesi, tra cui la stessa Atwood e Alice Munro.
Signor Morte è pubblicato in Italia da Besa Muci con la traduzione di Simone Garzella.

La colonna sonora di Signor Morte

Ascolta la colonna sonora su Spotify: Signor Morte – Graeme Gibson

Il libro non cita esplicitamente nessuna canzone, quindi abbiamo deciso di omaggiare questo scrittore con una playlist di musicisti canadesi. Andiamo dal pop di Céline Dion al country di Shania Twain, fino a cantautori come Brian Adams e Neil Young.
Il Canada, come potrete vedere e ascoltare, ha dato i natali a molte bravissime cantautrici, fra cui le voci splendide di Joni Mitchell, Alanis Morrissette e K.D. Lang.
In chiusura non dimenticate di ballare con l’allegria di Nelly Furtado.
La nostra playlist è su Spotify: buona lettura e buon ascolto.

La tracklist

  1. Summer of 69 – Brian Adams
  2. Falling into you – Céline Dion
  3. Mary Jane – Alanis Morrissette
  4. Moondance – Michael Bublé
  5. Heart of gold – Neil Young
  6. Big yellow taxi – Joni Mitchell
  7. Constant craving – K.D. Lang
  8. I’m like a bird _ Nelly Furtado
  9. When you’re gone – Avril Lavigne
  10. Man! I feel like a woman – Shania Twain

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