di Emanuele Palazzi
Un poetico viaggio in bilico tra due nazioni e due identità, tra il bene e il male, accompagnato dalle note di una playlist che vibra della stessa delicata e rarefatta energia.
Una vita può essere scomposta in istantanee, in diapositive. Quadri di situazioni e momenti che conservano tutto il sapore e il colore della realtà. Una vita può essere vissuta come una serie di girotondi, di caroselli. Con le mani prese nelle mani degli altri, in un movimento rotondo che tanto va quanto ritorna, che trova infine quel che ha lasciato, che sempre è quel che è stato.
Una vita, e forse più di una, è quella che viene raccontata con profonda leggerezza da Dagmara Bastianelli nel romanzo Il balcone in pietra (Dialoghi). L’autrice, polacca di origine e italiana di adozione, ci conduce nel suo mondo tanto reale quanto magico, seguendo le vicende di una figura femminile doppia nel nome e nel destino, separata e scissa, sradicata dalla sua terra e infine unita, ritrovata in un unico posto, quello in cui hanno sede i battiti della vita. Il suo è un viaggio gentile e poderoso, che non risparmia l’amaro dolore della sofferenza e la gioia cristallina del vero amore.
Il libro
In una Cracovia non troppo lontana nel tempo, la Cracovia dove ha mosso i suoi passi Wisława Szymborska e dove riecheggiano le note di Chopin nell’aria, una famiglia non convenzionale trova il suo posto nella scena e la protagonista si affaccia alla vita dal balcone in pietra di un vecchio edificio, curata dalle amorevoli attenzioni dei nonni – figure quasi mitologiche nel racconto – e della madre. Un incanto che presto viene spezzato dalla partenza, dall’allontanamento, dalla perdita: un addio insieme alla terra di origine e a quell’infanzia leggendaria che è parte della vita di ciascuno. Si alternano altri momenti e altri luoghi, altri personaggi comprimari ma di vero sostegno alla protagonista nel tortuoso dedalo di un’esistenza votata alla ricerca di un equilibrio e di un bilanciamento, tra il bene e il male, tra ciò che resta e ciò passa, tra quello che suggerisce la ragione e quello che vuole il cuore.
Il balcone in pietra prende sul finale un’inclinazione tutta verticale, seguendo un percorso che riallaccia il destino della protagonista ormai cresciuta a quella parte di sé rimasta bambina, un’ascesa repentina e travolgente verso un epilogo risolutivo ma aperto, drammatico ma felice.
Le note che accompagnano questo viaggio sono più che altro sospiri e silenzi, pause dilatate a volte interrotte da brevi accenni musicali, come quello del cantautore Colapesce, che si sovrappone fino ad aderire completamente a una tenera scena di normalità casalinga.
Restiamo in casa l’amore è anche fatto di niente
Editore: Dialoghi
Lo stile narrativo
Trattando di materia così delicata, Dagmara Bastianelli sceglie uno stile poetico ma estremamente immediato, descrivendo con lucida chiarezza tanto gli stati interiori quanto gli eventi esteriori, dosando parole e tempi, affascinando con riflessioni e pensieri su un possibile senso della vita e su un certo amore incondizionato. Il balcone in pietra tocca corde, anima certe vibrazioni, spingendosi a volte oltre la narrazione e assumendo la forma di una favola magica e spirituale.
La playlist
Anche la playlist del libro, scelta assieme all’autrice, vibra della stessa delicata e rarefatta energia.
Come non notare la presenza di ben quattro brani legati al mondo onirico di David Lynch, che sembrano sposarsi alla perfezione con l’ancestrale tocco di Lili Refrain, con l’intensità della commovente Because dei Beatles e con l’intima Ballata 1 dei Dunk? Brani gentili controbilanciati poi dalla poderosa vitalità dei Verdena e dei Queen (entrambi citati nel romanzo), da Do you realize?? dei Flaming Lips e dall’Elephant Love Medley. Brani, questi ultimi, che scuotono la carne, penetrano le molecole per arrivare al cuore, inducono al movimento e al canto. In poche parole, un po’ come Il balcone in pietra, tentano di risvegliare l’ascoltatore.
Ascolta la colonna sonora su Spotify: Il balcone in pietra – Dagmara Bastianelli.
Tracklist
- Notturno Op.55 n.1 – Frederic Chopin
- It’s a kind of magic – Queen
- Bohemian Rapsody – Queen
- Restiamo in casa – Colapesce
- Scegli me – Verdena
- Polish Poem – Chrysta Bell, David Lynch
- Shadow – Chromatics
- Nature boy – Lili Refrain
- The big dream – David Lynch
- Because – The Beatles
- Do you realize?? – The Flaming Lips
- Ballata 1 – Dunk
- The world spins – Julee Cruise
- Elephant Love Medley – Ewan McGregor e Nicole Kidman