Funzioni – Andrea Michelotti

di Andrea Michelotti


Dare una colonna sonora al romanzo che ho scritto è una di quelle cose a cui avrei voluto pensare io. Per fortuna me lo ha proposto Read&Play! Nei film le scene in cui la musica sostiene l’azione vengono esaltate e potenziate. Ricordate, ad esempio, gli allenamenti di Rocky Balboa? Togliete l’audio e mettete, che so, un brano jazz molto raffinato: una sequenza da buttare. Perciò proverò a dare una musica ad alcune delle scene che compongono la storia che ho scritto, con tutti i rischi che questo comporta…

Il romanzo si apre con Piero, il miglior amico del protagonista Ivan, che suona la sua chitarra. Sono in un giardino molto curato e l’atmosfera è rilassata. Ho pensato a “Bird’s teardrop” di Estas Tonne. Virtuosismo che da del tu.

L’ambiente è più ambiguo al Fusion, un locale dove il protagonista va quando ha bisogno di compagnia. Un club nel quale si suona “Your hearth is as black as night” di Hart & Bonamassa per scaldare gli animi e di seguito “Ottima scusa” di Willie Peyote per mantenere le distanze.

Maryse è un personaggio che segna una svolta e a cui tengo molto. È ispirata da un verso di Montale:
Tentava la vostra mano la tastiera,
i vostri occhi leggevano sul foglio
gl’impossibili segni; e franto era
ogni accordo come una voce di cordoglio

Maryse suona il piano, principalmente “Sonata N°2 Op.22” di Schumann (esegue Nakamatsu) e “Tiger rag” di Jelly Roll Morton (es. Adam Swanson). Eclettica Maryse. Morirà mentre esegue “Summertime” di Gershwin.

L’auto sportiva rossa di Ivan è a tutti gli effetti un personaggio attivo nel romanzo e non dubito che, nei veloci spostamenti sulle sopraelevate della città o quando il suo proprietario la porta nei quartieri per farsi ammirare dai passanti, lei deciderebbe di suonare un omaggio all’elettronica di ogni tempo facendo andare “The robots” dei Kraftwerk.

Capita che una sera Ivan si trovi in una discoteca, nel bel mezzo della pista, a sculettare poco convinto e molto attento a non rovesciare il suo cocktail. Intorno a lui e alle sue amiche ritmi di plastica come “Groove is in the hearth” dei Deee Lite e “Barbie girl” degli Aqua.

Il dottor Dessapi è un ex ricercatore scientifico, tormentato dagli esiti che il suo lavoro potrebbe avere sulla società e svuotato dopo che il suo amore lo ha abbandonato. “In the mood for love” di Shigeru Umebayashi dà suono a quell’assenza che non si rassegna a lasciare spazio a nient’altro.

È un bambino a rischiare di risvegliare l’umanità di Ivan. Sulle note di “Watering a flower / The endless talking” di Haruomi Hosono, un brano che sembra semplice al primo ascolto ma che guiderebbe un piccolo balletto di carezze e dubbi, violenza e fragilità.

La definitiva e giusta caduta di Ivan è degnamente accompagnata da “Crossroads” dei Blackbox Zero perché forse quel cattivone del protagonista è vittima di una guerra troppo più grande di lui.

Ho riletto i brani che ho citato utilizzando le musiche scelte e ne viene fuori una lettura nuova che vi consiglio.

Editore: Ensemble

Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/6piibQdUtvt0avaaEf0uJm?si=5J7AX8DxSNeoP_bH-Nzavg

La colonna sonora di “Funzioni” di Andrea Michelotti
  1. Saying hello – Estas Tonne
  2. Your hearth is as black as night – Hart & Bonamassa
  3. Ottima scusa – Willie Peyote
  4. Sonata N°2 Op.22”, pt. I – Schumann (esegue Nakamatsu)
  5. Sonata N°2 Op.22”, pt. II – Schumann (esegue Nakamatsu)
  6. Tiger rag – Jelly Roll Morton (esegue Adam Swanson)
  7. Summertime – George Gershwin
  8. The robots – Kraftwerk
  9. Groove is in the hearth – Deee-Lite
  10. Barbie girl – Aqua
  11. Yumenji’s theme (tema da “In the mood for love”) – Shigeru Umebayashi
  12. Watering a flower – Haruomi Hosono
  13. Crossroads – Blackbox Zero

Purtroppo Spotify non contiene le canzoni di Estas Stone e di Haruomi Hosono che ho indicato, perciò le ho sostituite con altre due, che mantengono comunque l’atmosfera musicale che ho immaginato per il mio libro:
1. Bird’s Teardrops – Estas Tonne
12. The Endless Talking – Haruomi Hosono