di Nicola Nucci
per la rubrica “Mattone polacco minimalista di scrittore morto suicida giovanissimo. Copie vendute: adesso 3!“
Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero è stato definito dallo stesso autore “un libro fotografico senza fotografie”.
E in effetti di questo si tratta.
Vasco Brondi attraverso un collage di istantanee fotografa il fallimento di una relazione sentimentale, gli alti e bassi di una carriera lavorativa… mette a nudo le problematiche recondite di una generazione marchiata a fuoco dalla crisi economica oltre che da un decadimento di valori figlio della futilità post-moderna.
Ne esce fuori un affresco corraggioso, condito da una playlist di forte matrice cantautoriale.
La scenografia è la pianura padana. Ferrara, città di confine e di penombra.
Però attenzione: la visionarietà dell’opera obbliga il lettore a essere parte integrante delle vicende narrate. Senza questa prerogativa il libro, trattandosi di un’opera a forti tinte nonsense, potrebbe scadere come la totalità d’arte che da questa deriva o ne trae giusto nutrimento.
Editore: Baldini+Castoldi
La playlist
Ascolta la colonna sonora su Spotify: Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero – Vasco Brondi
La tracklist
- La lotta armata al bar – Le Luci della Centrale Elettrica
- Rimmel – Francesco De Gregori
- E penso a te – Lucio Battisti
- Gennaio – Diaframma
- Caldo – Diaframma (Federico Fiumani)
- Oggi sono io – Mina
- Io che amo solo te – Sergio Endrigo
- Dead man – Neil Young
- Broken bicycles – Tom Waits
- La canzone dell’amore perduto – Fabrizio De Andrè
- Buonanotte fiorellino – Francesco De Gregori
- Il vino – Piero Ciampi
- L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici – Le Luci della Centrale Elettrica
- Henry Lee – Nick Cave
- This is love – PJ Harvey
- Per combattere l’acne – Le Luci della Centrale Elettrica
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