di Alessio Barettini
Avere un corpomatto, essere un corpomatto. Vivere in cerca di certezze e per questo lanciarsi, perdersi, ritrovarsi. Dove non ci si aspetta. Oscillare fra una vita passata e una futura, fra una vita statica e una dinamica.
Marta è una studentessa universitaria fuori sede: da Taranto si è trasferita a Messina, a studiare lettere classiche, a innamorarsi, a fiorire, ma niente è facile come appare. È difficile andarsene e soprattutto è difficile mettere dei punti fermi. Intorno a lei Tobia, un batterista-insegnante che però vive in un’altra città, un insegnante di lettere della facoltà, con cui Marta si confronta in modo piacevolmente infantile. E poi la mamma, alcolista, e il papà: sono separati e sembrano sempre meno in grado di occuparsi di loro stessi. Ma Marta è determinata, sa cosa fare e cosa essere, e se non sa come diventare sa come far diventare. Ma la realtà resta difficile, così Marta impara a fallire.
Corpomatto è un romanzo di formazione al contrario, ed è un romanzo generazionale, che gioca con tutti i luoghi comuni del caso (l’allontanamento dalla famiglia, le relazioni che potrebbero farsi stabili, le difficoltà di realizzarsi) ma senza soccombervi, lasciandoli nella scrittura come dei dati di fatto. La scrittura è neutra, controllata, la punteggiatura scarsa. Tutto sembra avvenire nella stessa tonalità: gli eventi, i pensieri, le angosce, i giorni. Marta è una giovane in costante movimento, la sua anima lo è, non è mai contenta, mai compiuta. Vive di un’energia che però non è solo fisica, ma mentale, segno di una realtà sociale, oltreché di un’attitudine a costruire un personaggio, la realtà lenta, immobile, di un Sud che non cambia, in ritardo perenne, di cui gli stessi altri personaggi certamente risentono, contro cui Marta prova a opporsi ma risultando infine umana, fallibile. È in questo deterioramento progressivo delle sue speranze, che si giocano la forza del romanzo, la sua umiltà, la sua precisione.
La musica in Corpomatto
E la musica? Eccola, inevitabile, direi, in un corpo giovane alla ricerca di sé: ci sono i Beatles, che compaiono esplicitamente, per tre volte.
A fine serata si propose di accompagnarmi a casa con la macchina ché pur essendo Messina una microcittà faceva pur sempre comodo un passaggio e così accettai l’invito di quello che avendo saputo che ero una fan dei Beatles cercò di sedurmi con la musica ma quando arrivammo davanti al portone mentre finiva Strawberry Fields Forever…
Nell’attesa di trovare un’occasione di approccio a questo musicista con i capelli lunghissimi che scendevano da sotto al cappello legati in un rivolo al centro della schiena ma poiché quello aveva dimostrato di ignorarmi abbandonai la postazione per vederlo poi riapparire sulle note di Tomorrow never knows ipnotizzato dal ritmo delle mie pesanti Cult slacciate…
Quando mi scrisse se potevo portargli una maglia con la stampa della copertina di Abbey Road e mi diressi verso Alice per ricordarle la sua promessa.
Contrapposte alla musica ascoltata dal papà,
All’interno della vettura mio padre aveva preparato un’audiocassetta con una vecchia canzone d’amore da dedicarmi non appena fossi entrata: alzò il volume dell’autoradio guardandomi obliquamente da dietro gli occhiali da sole e prese a cantare con voce strozzata M’innamorai di lei, lei di meee anticipando l’attacco e stonando le note finali.
Link al libro nel sito dell’editore: Corpomatto, Cristina Venneri, Quodlibet, 2021
La colonna sonora di Corpomatto
E poi c’è Cristina Venneri, dietro tutto questo, che si lancia in una playlist di cui non si vede la fine a un primo sguardo: “Ho cercato di fare una selezione (soprattutto dei Beatles) di miei brani preferiti più inerenti al libro o per contemporaneità agli eventi narrati o per affinità emotive.”
Scherza con noi, Cristina: “Era tutta la vita che aspettavo di poter rispondere alla richiesta di una playlist”, ma noi siamo qua per questo, e allora eccola qui!
Ascolta la colonna sonora di Corpomatto di Cristina Venneri su Spotify.
La tracklist
- Nude – Radiohead
- How to disappear completely – Radiohead
- Fade out – Radiohead
- Fake plastic trees -Radiohead
- Weird fishes – Radiohead
- Glamodrama – Verdena
- Miglioramento – Verdena
- Direzioni diverse – Il teatro degli orrori
- E lei venne – Il teatro degli orrori
- Viva la vida – Coldplay
- Gas panic – Oasis
- Live Forever – Oasis
- All around the world – Oasis
- Champagne supernova – Oasis
- Wish you were here – Pink Floyd
- Baby I’m gonna leave you – Led zeppelin
- My generation – The Who
- Please, please, please, let me get what I want – The Smiths
- I know it’s over – The Smiths
- Bigmouth strikes again – The Smiths:
- Close to me – The Cure
- Lullaby – The Cure
- Pictures of you – The Cure
- Love will tear us apart – Joy division
- Viole – Deasonika
- Istrice – Subsonica
- L’era del cinghiale bianco – Franco Battiato
- Metamorfosi – Afterhours
- Non voglio ritrovare il tuo nome – Afterhours
- Sofisticated lady – Duke Ellington
- Mother – John Lennon
- Dear mama – 2Pac
- In my life – The Beatles
- A day in the life – The Beatles
- Something – The Beatles
- And I love her – The Beatles
- The long and winding road – The Beatles
- Blackbird – The Beatles
- I’ve got a feeling – The Beatles
- With a little help from my friends – The Beatles
- Golden slumbers – The Beatles
- Oh! Darling – The Beatles
- Because – The Beatles