di Stefano Ficagna
Quante volte da adolescenti abbiamo sognato di andare a scuola con i nostri miti televisivi? Sono ormai decenni che dagli USA ci hanno inculcato il mito di campus, corridoi con gli armadietti, cheerleader e campioni di football, tanto che il critico e programmatore cinematografico Massimo Benvegnù e lo scrittore Mattia Bertoldi hanno deciso di fare ordine nel variopinto panorama di film e telefilm a stelle e strisce ambientati in high school e college.
La playlist
Ascolta la playlist su Spotify: Andare a scuola a Hollywood – Massimo Benvegnù, Mattia Bertoldi
Benvegnù e Bertoldi hanno scavato a fondo non solo nello sterminato catalogo di opere che, fra piccolo e grande schermo, hanno esplorato le vicende degli studenti statunitensi, bensì anche fra le loro colonne sonore. Ecco così che di citazione in citazione troviamo affiancati gli Psychedelic Furs a Demi Lovato, i Journey al cast di Glee, oltre a immortali “classici” come Summer nights cantata da John Travolta e Olivia Newton-John e Johnny B. Goode suonata da uno scatenato Michael J. Fox. Interessante anche l’analisi sui videoclip che dal mondo della scuola hanno preso spunto, videografia che parte dagli hard rocker anni ’80 (Van Halen, Mötley Crue, Twisted Sister) passando per il grunge (Nirvana, Pearl Jam) per finire al pop dell’iconica Britney Spears di Baby one more time (all’interno della playlist compare anche la sua Everytime, purtroppo non nell’intensa versione pianistica con cui la omaggia James Franco in Springbreakers). C’è spazio persino per le comparsate, ambito nel quale il punk la fa da padrone: Mighty Mighty Bosstones, The Donnas, Good Charlotte e persino gli Offspring, che in Giovani diavoli non fanno però una bella fine. Bonus tracks, in testa e in coda, le sigle di due dei telefilm adolescenziali rimasti più impressi nelle menti degli ormai non più giovani appassionati: Beverly Hills 90210 e Dawson’s Creek.
Tracklist
- Beverly Hills 90210 Theme
- Nirvana – School
- Lucio Battisti – I giardini di marzo
- Bruce Springsteen – No surrender
- Taylor Swift – Fifteen
- High School Musical Cast – We’re all in this togheter
- Glee Cast – Don’t stop believin’
- Demi Lovato, Joe Jonas – This is me
- Journey – Don’t stop believin’
- John Travolta, Olivia Newton-John – Summer nights
- Pink Floyd – Another brick in the wall, Pt.2
- Ramones – Rock’n’roll High School
- Van Halen – Hot for teacher
- Mötley Crüe – Smokin’ in the boys room
- Twisted Sister – I wanna rock
- Nirvana – Smells like teen spirit
- Pearl Jam – Jeremy
- Nada Surf – Popular
- Britney Spears – …Baby one more time
- Gwen Stefani – Hollaback girl
- Taylor Swift – You belong with me
- The Psychedelic Furs – Pretty in pink
- The Mighty Mighty Bosstones – Where’d you go
- Letters To Cleo – I want you to want me
- The donnas – Rock’n’roll machine
- The Offspring – Beheaded
- Marty McFly, The Starlighters – Johnny B. Goode
- Good Charlotte – If you leave
- Sam Cooke – Wonderful world
- Britney Spears – Everytime
- Antonello Venditti – Compagno di scuola
- Eva Cassidy – Fields of gold
- Dawson’s Creek Theme (I don’t want to wait)
L’educazione scolastica, genere per genere
Andare a scuola a Hollywood è un saggio pop, scritto più con spirito d’intrattenimento che con ambizioni critiche. Questo non significa che manchi d’essere esaustivo, tanto che gli autori hanno aggiunto in fondo al volume una comoda tabella di tutti gli istituti presenti nella filmografia di grande e piccolo schermo, divisi per stato e comprensiva anche di quelli inventati di sana pianta, fra cui la Monster University di Pixariana memoria e la mitica Università marziana di Futurama.
Il libro è diviso in due sezioni, una per esplorare le opere ambientate nelle high-school e l’altra per accompagnarci nelle università cinematografiche. Ciò che affascina del lavoro di Benvegnù e Bertoldi è che permette di rendersi conto di quanti generi diversi hanno attinto dal mondo studentesco: dalle serie adolescenziali alle commedie (demenziali e non), dai film sportivi ai drammi da Oscar sembra non esserci ambito cinematografico che non sia stato affascinato dalle storie che si consumano fra i banchi, siano esse leggere o dotate di inaspettata profondità. Come dimenticarsi poi che le vittime preferite degli horror sono proprio gli studenti? In trasferta per una gita fuori porta (magari per quello Spring Break a cui viene dedicato un capitolo apposito) o nell’apparente tranquillità delle proprie camere di dormitorio tanti giovani hanno interrotto il proprio cammino verso la laurea a causa di mostri, serial killer e chi più ne ha più ne metta… A meno di chiamarsi Buffy l’ammazzavampiri e avere l’addestramento giusto per dar loro pan per focaccia.
Oltre ad una panoramica sui generi Andare a scuola a Hollywood non dimentica di esplorare figure e momenti entrati nel nostro bagaglio culturale, anche se non ci abbiamo avuto a che fare in prima persona. Atleti, cheerleader, jocks (letteralmente “persone che abusano della loro popolarità dimostrandosi grezzi, arroganti e stupidi, impegnati a picchiare gli altri e a uscire solo con le cheerleader”, come indica lo Urban Dictionary) e outsider di vario genere (fra cui gli immancabili secchioni, che commedie sboccacciate come La rivincita dei Nerds ha cercato di rendere popolari alla propria maniera) si incontrano e scontrano al ballo di fine anno, vagando per il campus universitario, entrando in confraternite rivali, salutandosi con discorsi commossi (o meno) al conseguimento della laurea per poi a volte ritrovarsi, anni dopo, in riunioni che hanno quasi sempre un triste epilogo.
Il fatto che gli autori adottino un approccio divertente e divertito non impedisce loro di affrontare anche alcune tematiche serie, come il costo dell’istruzione negli USA (che costringe chi ha meno possibilità ad “adattarsi” in soluzioni di ripiego considerate da perdenti, come accade ai protagonisti della serie tv Community) o la colonizzazione culturale cui siamo stati soggetti da parte di Hollywood, argomento affrontato nell’interessante capitolo conclusivo. Quello di Benvegnù e Bertoldi è un vademecum completo, piacevole da leggere e intrigante soprattutto per chi le lezioni, oltre che nella propria scuola, le ha seguite anche sui banchi dei propri personaggi preferiti.