di Luca Brecciaroli
Un libro che racconta Londra, il british way of life (con l’inevitabile umorismo), il Britpop e alcune curiosità sull’isola in uscita dall’Unione Europea, per quanto mi riguarda, non può essere ignorato. E infatti, come previsto, la lettura del piccolo A Londra con mia figlia (e Harry Styles) di Piersandro Pallavicini è stata piacevole, divertente e, pur nella sua semplicità, interessante. E anche molto utile, fornendo qualche consiglio pratico per poter sopravvivere alla spesso pessima e al tempo stesso costosissima offerta gastronomica della capitale britannica.
Il libro fa parte della collana Allacarta, un’interessante e agile proposta attraverso la quale grandi scrittori contemporanei raccontano alcune loro esperienze con il cibo e la cultura in luoghi particolari, una via di mezzo tra i racconto lungo e la guida di viaggio, come diversamente non potrebbe essere dato che si tratta di una pubblicazione della EDT.
Piersandro Pallavicini racconta una delle sue tante esperienze londinesi, città della quale è appassionato cultore fin da giovane, inevitabilmente attratto dalla musica e dalla cultura del posto, in questa occasione durante un viaggio con la sua giovane figlia, anch’essa amante della musica (ma chiaramente contemporanea, della boy band One Direction). Lo spunto diventa un interessante breve viaggio nella cucina e nella musica londinese, cogliendo in primis l’incredibile mutazione avvenuta negli ultimi 20 anni in particolare rispetto al cibo.
Il succo del racconto è espresso in maniera efficacissima in una delle prime pagine del libro:
Ci sono tornato nel 2012 […] Ma che diamine era successo? A Londra si mangiava benissimo. I negozi di dischi erano scomparsi.
Il racconto scorre in maniera brillante e piacevole, con ricordi di vecchi viaggi, quando dalla provincia degli anni Settanta e Ottanta arrivare a Londra equivaleva a un viaggio sulla Luna, quando le influenze musicali erano grandissime, una specie di viaggio verso la Terra promessa…
Il tutto farcito di ottima musica, quella delle passioni dell’autore cresciuto nel culto del progressive rock dei Genesis, dei Jethro Tull e soprattutto dei Caravan: la scusa del viaggio è proprio la possibilità di assistere a un concerto dei Caravan, oramai piuttosto anziani ma ancora in attività, e contemporaneamente provare a scovare un componente dei giovanissimi One Direction, residenti a Londra.
I vari capitoli del libro, nella parte che l’autore riserva alla guida di viaggio legata al cibo, raccontano e offrono utili consigli rispetto al cibo di strada, alle colazioni britanniche, al mangiare nei pub, all’interessante sezione del mangiare nei musei e negli splendidi luoghi d’arte londinesi, fino al rito dell’afternoon tea e dei correlati cupcakes.
Un posto incantato celebrato dai Blur nel loro periodo di maggior “londonesità”, nel testo di For tomorrow, album Modern life is rubbish, anno 1993, quello che ha dato il via al Britpop, e nel video che accompagnava il pezzo loro correvano lassù, trascinando aquiloni nel cielo.
Una descrizione del genere (riferita al quartiere Primrose Hill) è per me una trappola nella quale cado volentieri, non posso sottrarmene… e per fortuna la trappola scorre piacevole, tra consigli gastronomici, vecchi negozi di dischi in vinile, racconti di band che hanno fatto la storia della musica e veri e propri piccoli reportage su un Paese estremamente mutato, ma in fondo così come mutato è il mondo intero.
La playlist è esplicitata direttamente nel libro, dato che metà del racconto è occupata dalla musica, e spazia dal progressive rock fino alla nascita del Britpop (passione totalizzante di chi scrive…), con una rapida sosta alla contemporaneità, rivolta alla boy band del titolo. Un bel viaggio, musicale, gastronomico, e quindi culturale, in un Paese che come pochi altri riesce a continuare ad attrarre molti «adoratori» e al tempo stesso repellere molti altri.
Purtroppo sono molto di parte, e lo riconosco, ma con un autore che cita e descrive in maniera perfetta quel piccolo ma enorme fenomeno che fu Mike Flowers Pops in piena era Britpop, non si può far altro che essere in perfetta sintonia!
Editore: EDT
Ascolta la colonna sonora: https://open.spotify.com/playlist/2kROWx4DxWclMAsA6AquLP?si=FJM_QTlVQa2wWPbiqigiGA
- In the land of grey & pink – Caravan
- Firth of fifth – Genesis
- History – One direction
- Up to me – Jethro Tull
- Wonderwall – The Mike Flowers Pops
- Stranger in blue suede shoes – Kevin Ayers
- Homburg – Procol Harum
- Supper’s ready – Genesis
- I can see for miles – The Who
- London England – Corduroy
- For tomorrow – Blur
- London in the rain – Variety lab
- Golf girl – Caravan
- Sea song – Robert Wyatt
- Afternoon tea – The Kinks
- Waterloo sunset – The Kinks